Marta Fraticelli | Fano – Passaggi Festival https://2020.passaggifestival.it/ Passaggi Festival. Libri vista mare Thu, 04 Jul 2019 19:44:33 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.5.1 https://2020.passaggifestival.it/wp-content/uploads/2020/03/cropped-nuovo-logo-passaggi-festival_rosso-300x300-1-32x32.jpg Marta Fraticelli | Fano – Passaggi Festival https://2020.passaggifestival.it/ 32 32 Le lezioni di filosofia per bambini di Armando Massarenti https://2020.passaggifestival.it/massarante-filosofi-passaggi-festival/ Wed, 03 Jul 2019 11:29:36 +0000 https://2020.passaggifestival.it/?p=65432 Sabato 29 giugno, Ippolita Bonci del Bene intervista il filosofo Armando Massarenti, che presenta al pubblico "Starni tipi questi filosofi" il primo di una serie di libri sulla filosofia, indirizzati a un pubblico da scuola elementare.

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Massarenti-filosofi-Passaggi

‘Strani tipi questi filosofi’ alla Mediateca Montanari.

Sabato 29 giugno, Ippolita Bonci del Bene intervista il filosofo Armando Massarenti, che presenta al pubblico “Starni tipi questi filosofi” il primo di una serie di libri sulla filosofia, indirizzati a un pubblico da scuola elementare.
L’accostare i bambini alla filosofia già da un’età così giovane è un’idea che ha ispirato, a detta dell’autore, una sessantina di titoli, raccolti sotto il nome della collana ‘Gli inventori del pensiero’.

La curiosità filosofica del bambino

La scuola elementare, ha cominciato Massarenti, ha il compito di gettare le basi per la buona educazione di un bambino, in un paese e un’epoca dove questa pare di massima importanza. Ciò che veramente ha spronato l’autore a cominciare la sua scrittura è la curiosità unica dei bambini, quella curiosità estranea al mondo adolescente ed adulto, che rende i più piccoli felici di fare scoperta. Quelle raccolte nel primo libro non sono letture letterarie, ma storie ironiche e certamente vere, comprensibili a pieno dai bambini. I filosofi comparati ai bimbi, coloro che sono felici di chiedere, scoprire, argomentare e indagare, osano dire la loro senza vergognarsi, andando contro il sistema odierno che cerca di tenere a freno il nostro pensiero libero.

“Quel rompiscatole di Socrate”

Questo l’esempio più adatto per descrivere l’approccio di Massarenti con i bambini, a cominciare con i titoli dei suoi testi. Gli strani filosofi ricordano che tutti hanno le proprie stranezze, e i più piccoli non possono che riderne e non sentirsi esclusi. Nel libro viene usato un umorismo elementare ed invitante, quello di Talete che, troppo occupato a studiare il cielo, cadde in un pozzo. I veri significati profondi nascosti dietro gli atti comici sono paradigmatici per i giovani lettori: insegnano che i filosofi hanno sempre pensato con la loro testa e argomentato le loro tesi, e lo stesso all’interno della scuola dovrebbero fare i ragazzi.

Coltivare il pensiero critico: guida per gli insegnanti

L’incontro si è concluso con una piccola dritta dedicata agli insegnanti, tra cui la stessa Ippolita e alcune colleghe presenti tra il pubblico. La filosofia, mascherata nel piacere e nel gioco, dovrebbe essere incorporata a poco a poco nelle scuole.Le domande, il pensiero critico e responsabile dovrebbe essere stimolato e se espresso dal bambino, accettato e custodito.Il pensiero di gregge trae le menti dei piccoli inesperti in inganno, ed è compito dei più grandi indirizzarli verso un modo di esprimersi e ragionare personale e critico.

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Risate a non finire per Casa Surace: “Quest’anno non scendo” https://2020.passaggifestival.it/casa-surace-passaggi-festival/ Wed, 03 Jul 2019 10:43:57 +0000 https://2020.passaggifestival.it/?p=65419 Nuovo incontro nel Pincio di Fano, la sera di venerdì 28 giugno. Gli ospiti sono stati due ragazzi del gruppo fondatore del canale YouTube ‘Casa Surace’, Andrea di Maria e Alessio Strazzullo.

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Casa Surace a Passaggi Festival

Gli amatissimi youtuber del sud ‘salgono’ al centro per Passaggi Festival

Nuovo incontro nel Pincio di Fano, la sera di venerdì 28 giugno. Gli ospiti sono stati due ragazzi del gruppo fondatore del canale YouTube ‘Casa Surace’, Andrea di Maria e Alessio Strazzullo.
L’incredibile successo del loro canale, basato sulla vita cittadina degli abitanti del sud Italia, ha aperto la strada per la stesura di un libro, ovviamente firmato con l’umorismo tipico dei loro video.

Partendo dagli inizi…

Come è nata Casa Surace? Inizialmente, hanno spiegato gli ospiti, la famigerata casa era semplicemente un punto di ritrovo per un piccolo gruppo di ragazzi, e la loro specialità erano le feste. L’idea di fare video è stata puramente casuale, e con lo scopo di divertirsi. Inaspettatamente, già con il loro primo video raccolsero un enorme successo, e questo li spinse ad andare avanti. La vita dell’universitario, hanno affermato, è fondata sull’essere fuorisede, dunque i giovani che riuscivano a identificarsi nei video erano tantissimi.

La leggenda del pacco da giù

La domanda sorta spontanea all’intervistatrice Daniela Collu è stata quella riguardante il famoso pacco di vivande tipiche del sud, che nonne e mamme inviano mensilmente agli studenti al nord.
I ragazzi hanno confidato che ogni leggenda sul pacco ha un fondamento di realtà: al suo interno c’è poesia, racconti, l’atmosfera di casa, tradizione e soprattutto l’amore dei propri famigliari: “È simbolo di affetto e cura… immaginateci la musica di Titanic!”.

La stesura del libro

Il pubblico ha assistito, a questo punto, a un video filmato due anni fa, che i ragazzi hanno preso come spunto per la trama del libro. Nel video diversi studenti originari del sud comunicavano alle loro famiglie di non poter tornare a casa per Natale, e le reazioni dei parenti erano a dir poco tragiche. Nel libro invece, la famiglia dello studente protagonista decide di raggiungerlo al nord, pur di stare con lui.
In un’opera che si legge e si vede, che gioca con il dialetto e lo stereotipo esagerato, ma comunque vero, gli autori non tradiscono i ragazzi che si divertono davanti alla telecamera, e creano così una lettura divertente e ironica.

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Lorenzo Ghetti: dal webcomic agli scaffali delle librerie https://2020.passaggifestival.it/lorenzo-ghetti-libro/ Sun, 30 Jun 2019 11:04:34 +0000 https://2020.passaggifestival.it/?p=65137 Venerdì 28 giugno si è tenuto nel Pincio di Fano l’incontro che ha visto protagonista il fumettista Lorenzo Ghetti, intervistato dal critico Alessio Trabacchini. L’autore ha parlato del suo ultimo fumetto per ragazzi, di carattere fantascientifico, ’Dove non sei tu’. Nella storia ideata da Ghetti l’ambientazione è quella di un futuro non troppo lontano. Le […]

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Venerdì 28 giugno si è tenuto nel Pincio di Fano l’incontro che ha visto protagonista il fumettista Lorenzo Ghetti, intervistato dal critico Alessio Trabacchini. L’autore ha parlato del suo ultimo fumetto per ragazzi, di carattere fantascientifico, ’Dove non sei tu’.
Nella storia ideata da Ghetti l’ambientazione è quella di un futuro non troppo lontano. Le nuove tecnologie permettono alle persone di possedere una Tuta Scout, grazie alla quale, pur rimanendo all’interno delle loro case o nella loro posizione geografica attuale, riescono ad essere in un qualsivoglia luogo allo stesso tempo. La tuta rappresenta, dunque, un doppione della persona che la possiede, in un luogo differente.
Lido è il protagonista della storia, un sedicenne che fa la conoscenza di Mobi, una nuova compagna di classe. Non essendosi ancora trasferita nella nuova città, Mobi manda a scuola la propria tuta, che instaura un rapporto di amicizia con Lido.

L’apoteosi della tecnologia

Come Ghetti ha spiegato, l’idea e la storia si sono inseguite a vicenda, il progetto è sempre stato quello di trattare dell’artificiale.
In una prima stesura, la tuta era vista come una versione più tecnologica del cellulare, e prendeva le sembianze della persona che si chiamava. L’idea è stata scartata perché macchinosa, ed è stato allora che il pensiero della tuta come tecnologia per lo spostamento ha preso piede.
Le possibilità narrative che questa trovata apriva erano molteplici ed è da qui che l’autore ha iniziato a disegnare.

Cosa significa esserci?

Di fatto, quando la tuta di Mobi mette piede nella nuova scuola, Lido e il lettore non hanno idea di chi in realtà lei sia, sia perché la tuta non lascia trasparire alcuna particolarità fisica, che per il fatto che Mobi si presenti come molto riservata.
Come si instaura un rapporto di amicizia con una persona che non è fisicamente con te?
Questa la curiosità che Ghetti suscita nel lettore. Non c’è alcuna possibilità di conoscere Mobi, anche se il personaggio è continuamente sulla scena.
Come si costruisce, allora, un personaggio così sottratto all’identificazione?
L’autore ha raccontato di non aver deciso nulla di Mobi prima di iniziare a disegnare, ha preso le parti di Lido e ha affrontato la storia con lui, nell’ignoranza.
In questo modo, la reazione alla sua nuova amica è stata il più reale e naturale possibile, perché come per il suo protagonista, così anche per lui, Mobi era sconosciuta.

Accettare l’ignoranza

L’autore ha concluso l’incontro con dei divertenti aneddoti riguardanti la reazione dei suoi lettori a tutte le strade aperte che ha lasciato nel libro, il non conoscere Mobi e un finale a libera interpretazione. Ghetti ha commentato di essersi voluto astenere dal decidere se il libro sarebbe finito bene o male.
Questa decisione ha a che fare in parte con l’immaginazione dei ragazzi, che così andava ad essere stimolata.
In parte, compito che Ghetti ha preso in carica è quello di non prendere una posizione stabile, ma sostenere una situazione di equilibrio, lasciando cosi che i suoi lettori potessero liberamente decidere se essere contenti o meno del finale e di tutte le cose che, per volontà altrui, non si possono sapere.

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“Ettore e Fernanda”: Paolo Bacilieri disegna la storia https://2020.passaggifestival.it/ettore-fernanda-paolo-bacilieri/ Sat, 29 Jun 2019 14:13:30 +0000 https://2020.passaggifestival.it/?p=64953 Giovedì 27 giugno il Pincio di Fano ha ospitato sul palco di Passaggi Festival, nella rassegna Passaggi fra le Nuvole, il fumettista Paolo Bacilieri. La sua opera tratta gli anni cruciali della storia europea dal punto di vista di Ettore Modigliani e Fernanda Wittgens, i responsabili della Pinacoteca di Brera negli anni del fascismo. L’intervista […]

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Giovedì 27 giugno il Pincio di Fano ha ospitato sul palco di Passaggi Festival, nella rassegna Passaggi fra le Nuvole, il fumettista Paolo Bacilieri. La sua opera tratta gli anni cruciali della storia europea dal punto di vista di Ettore Modigliani e Fernanda Wittgens, i responsabili della Pinacoteca di Brera negli anni del fascismo. L’intervista è stata condotta da Alessio Trabacchini, in una discussione che ha permesso al pubblico di comprendere il processo creativo della storia disegnata da Bacilieri.

I disegni storici

La conversazione si è aperta con l’indagare il perché Bacilieri avesse deciso di trattare un argomento prettamente storico, con l’aggiunta della platonica storia d’amore tra i protagonisti.
L’autore ha confermato di aver sentito il bisogno di relazionarsi con personaggi reali, seppur sconosciuti, per portarli alla luce. Si è basato su immagini forti, sulla tempesta simbolica che ha sconvolto la storia e i suoi protagonisti al tempo dei suoi Ettore e Fernanda.

Un libro di sguardi

La forma più efficace ed interessante per rappresentare l’arte, è descriverla nei dettagli e mostrarla ai propri personaggi, questa la filosofia che Bacilieri adotta.
Tra le pagine del libro l’autore ha disseminato i particolari di diverse opere celebri, di modo che non solo i lettori fossero in grado di ammirarle, ma per primi gli stessi personaggi disegnati.
Le immagini hanno un potere dinamico, ha commentato Bacilieri, ci vengono incontro e ci interrogano, per questo ho scelto di far si che guardando un’opera i miei disegni dialogassero con il lettore, non solo l’opera stessa.

Il potere della matita

Creare il viso di Modigliani è stata una scoperta per Bacilieri. Come ha spiegato, inizialmente era per lui un perfetto sconosciuto.
Disegnare è conoscere, capire come le persone sono fatte, come ragionano.
La matita gli ha permesso di creare il set del suo film, descrivendo la sua città, Milano, al tempo la più bombardata d’Italia.
In un crescendo di emozioni, nelle scene più forti del fumetto, Paolo Bacilieri ha raggiunto l’obbiettivo desiderato, facendo conoscere al suo pubblico i due ‘eroi’ che salvarono dai bombardamenti un grandissimo numero di opere d’arte, nella storia che ha interiorizzato completamente e trasposto sulla carta.

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