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Esposizioni fotografiche promosse da Passaggi per la sua quarta edizione
Già dal 2015, con la prima edizione del concorso di fotografia digitale lanciato sul web e riproposto anche quest’anno, è apparsa evidente la volontà del festival Passaggi di aprirsi ai linguaggi dell’arte fotografica, nelle sue più varie declinazioni, dal documentassimo all’introspezione. Il photocontest ‘felicità possibile’ raddoppia proprio quest’anno i suoi vincitori, moltiplicando le graduatorie. E, anche per quanto riguarda l’ambito degli allestimenti, l’offerta di Passaggi appare più che mai ricca e ricercata: Centrale Fotografia e Scuola di Paesaggio Roberto Signorini curano una mostra collettiva dal titolo Quello che c’è c’è, aperta al pubblico durante i giorni del festival, nello Spazio Arco Borgia-Cybo (ingresso Banca Carifano in Piazza XX Settembre), mentre Alessandro Giampaoli, giovane fotografo pesarese di talento, espone nella Sagrestia di San Pietro in Valle, in via Nolfi (altezza Chiesa di S. Francesco).
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Fotografia: Quello che c’è c’è
La mostra collettiva, organizzata in occasione del festival da Centrale Fotografia e dalla Scuola di Paesaggio Roberto Signorini, attraverso un allestamento di fotografie realizzate da fotografi amatoriali attorno al nucleo tematico della percezione del paesaggio, intende ribaltare l’accezione diffusa che sovrappone il dilattentismo ad un’espressione minoratoria e talvolta deteriore della fotografia, restituendo alla pratica quotidiana dello scatto libero dalle angustie del professionalismo il suo ruolo di strumento di una ricerca di senso esistenziale che si rinnova ogni giorno, anche di fronte alle cose più minute e apparentemente insignificanti. Il tema della quarta edizione del festival Passaggi – la felicità possibile – viene così sviluppato attraverso l’immagine e proiettato in una dimensione sospesa tra il paesaggismo lirico e la celebrazione del quotidiano.
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Fotografia: L’impenetrabile semplicità di ciò che è
Alessandro Giampaoli è un fotografo quarantenne di grande talento, nato a Pesaro, diplomatosi presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino e l’Istituto Europeo di Design di Milano, dopo un percorso formativo che, conclusi gli studi classici, lo aveva condatto in un primo tempo nel mondo dell’editoria. Il suo progetto fotografico, in mostra durante i giorni del festival, è frutto di un lungo viaggio insieme artistico ed esistenziale non ancora concluso e trova il suo senso ultimo nella volontà di sovvertire l’equazione tra essere e apparire. L’autore si serve dei linguaggi dell’arte visiva per riappropriarsi dell’essenza dello stare al mondo attraverso una ritualità che si riconosce in una concezione non lineare, bensì ciclica, della vita come dialettica continua tra erranza e recupero del sé: la sua opera non mancherà di stupire i visitatori per il suo stile raggelato e metafisico che piega il virtuosismo estetico ad un’istanza di ricerca interiore, di tensione teoretica.
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Save the Date:
Dal 23 al 26 giugno 2016.
Quello che c’è c’è, mostra collettiva fotografica di Centrale Fotografia, allo Spazio Arco Borgia–Cybo (ingresso Banca Carifano in Piazza XX Settembre).
L’impenetrabile semplicità di ciò che è, mostra fotografica personale di Alessandro Giampaoli, nella Sagrestia di San Pietro in Valle, via Nolfi (altezza Chiesa di S. Francesco).
Nell’immagine in evidenza, una fotografia di Alessandro Giampaoli d’ispirazione induista e schopenhaueriana: Il velo di Maya.