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L’arte, qualsiasi forma d’arte, è un dono da condividere, per questo nascono gli eventi culturali, proprio per la volontà di promuovere e valorizzare i ricchi aspetti della cultura e dello spettacolo, coinvolgendo un pubblico sempre più interessato a questo genere di iniziative e che, al tempo stesso, diventa non solo destinatario dell’evento ma anche un autentico motore dell’economia.
A questo proposito, a metà luglio 2019, a Perugia, è stata presentata la ricerca “Investire in cultura” di Rsm-Makno per Impresa Cultura Italia-Confcommercio, in cui viene dimostrato che gli imprenditori decidono di investire nella cultura poiché genera effetti economici importanti e incoraggianti.
Eventi culturali: i risultati della ricerca per Impresa Cultura
Perché le imprese investono in eventi culturali? La ricerca di Rsm-Makno dimostra che tra le ragioni principali vi è il ritorno d’immagine dell’impresa, in modo da poter ottenere ottime considerazioni da parte dei consumatori; oppure si tratta di strategie di marketing per dare maggiore risalto all’azienda.
Nel caso delle piccole e medie imprese si pone particolare importanza al concetto di tradizione e a quanto il proprio impegno nella cultura possa essere elemento di distinzione nel proprio territorio.
Il modo in cui le aziende sostengono gli eventi culturali sono molteplici, principalmente tramite i contributi economici, alcuni invece procurano servizi o contribuiscono mettendo a disposizione le proprie competenze, così da poter entrare a far parte dell’organizzazione del progetto culturale.
In ogni caso i benefici non mancano: maggiore considerazione dell’azienda da parte degli acquirenti, affermazione del brand aziendale e ottimizzazione dei rapporti con i clienti ottenendo rilevanti conseguenze commerciali.
Investire in cultura rende di più
Secondo la ricerca, il 70% delle aziende considera il proprio intervento economico nel campo della cultura, un’operazione strategica, perché a parità di investimento effettuato il ritorno spesso è uguale o addirittura in alcuni casi maggiore.
Inoltre l’impresa dedica delle risorse apposite all’interno della propria organizzazione, utilizzando una struttura interna che gestisce l’investimento e l‘evento culturale sostenuto.
La ricerca afferma che ogni euro speso nella gestione di un evento culturale genera ricadute economiche sul territorio per oltre 2,5 euro, ciò è stato stimato attraverso un metodo statistico che valuta i rapporti tra i settori del sistema economico ed esaminando alcuni eventi culturali, per citarne un paio Milano e Como Noir in festival; Firenze Festival dei Popoli – Festival Internazionale del Film Documentario ecc.
Spettatori ma anche consumatori
L’indagine sulle imprese – svolta su un campione rappresentativo di più settori, dal commercio ai trasporti, alla logistica – ha analizzato una presenza di circa 205mila spettatori.
Spettatori sì, ma anche consumatori che soggiornavano nelle varie località dei festival per una media di 4 giorni e spendevano circa 122 euro al giorno per l’acquisto di beni e servizi, per un totale di 93.7 milioni di euro.
Non solo, agli eventi culturali partecipano anche spettatori accreditati come giornalisti, critici ecc. che aderiscono con una spesa media giornaliera di 600 euro.
Si parla quindi di cifre importanti che accrescono il sistema produttivo locale e che hanno un impatto economico e sociale non indifferente.
Insomma gli eventi culturali hanno la capacità di attirare turisti e potenziare il sistema turistico di una città, a maggior ragione se la città si presta ad una buona accoglienza e a offrire ottimi servizi. Non solo, crea posti di lavoro e incentiva i giovani a mettersi in gioco e a sviluppare sempre più proposte innovative, fresche e coinvolgenti.
Per questo diventa fondamentale l’intervento dell’azienda che creda nel progetto, contribuisca finanziariamente e impegni le proprie risorse per mantenere viva la cultura.