Nell’ultima giornata di Passaggi Festival 2017, Gianni Minà e Giuseppe De Marzo presentano il libro “Così va il mondo. Conversazioni su giornalismo, potere e libertà”, conduce il giornalista di RaiNews24 Stefano Corradino. L’incontro è anche l’occasione per conferire il premio Passaggi 2017 a Gianni Minà.
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“Vogliamo sapere quello che succede nel nostro paese o no?” così Gianni Minà provoca il pubblico del Teatro della Fortuna ricordando gli eventi drammatici del G8 di Genova del 2001. Le proteste pacifiste contro la globalizzazione neoliberista furono represse dalla violenza brutale della polizia, rappresentando una vera e propria violazione dei diritti umani che è stata riconosciuta e condannata solamente oggi, dopo 16 anni, grazie ad una sentenza ‘storica’ della Corte di Strasburgo. Perché la verità è arrivata così in ritardo? I fatti di Genova rappresentano solo uno dei numerosi ‘misteri’ ancora irrisolti nel Belpaese – da Brescia a Ustica, passando per la stazione di Bologna -, eventi che dovrebbero essere riconosciuti, approfonditi e condannati nell’immediato, sono invece nascosti e insabbiati: “è il sintomo di un Paese frustrato e fragile, dove la democrazia è stata ferita profondamente” – condanna Gianni Minà -.“Un Paese che non ha memoria è un paese che si perde e un popolo senza memoria è senza futuro” ribatte Giuseppe De Marzo, esaltando Gianni Minà come uno dei pochi interpreti rimasti del ‘giornalismo vero’. Il libro nasce proprio dall’esigenza di un cittadino attivista di lavorare con Minà per conoscere e condividere il suo pensiero.
Entrambi gli autori hanno in comune la passione per il Sud America, terra a cui hanno dedicato gran parte della loro vita, tant’è vero che quando Stefano Corradino chiede a Minà quale incontro sia stato il più significativo nella sua immensa carriera, egli non ricorda ‘grandi nomi’ bensì il pranzo offertogli con calore da una tribù Maya al confine tra Guatemala e Messico.
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“Non esiste un pianeta B, ma soltanto un piano B di cui abbiamo davvero bisogno” afferma Giuseppe De Marzo, delineando i due principali problemi sociali nel mondo; la crescita economica infinita a fronte di risorse finite, da una parte, e l’abbassamento dei salari, dall’altra. De Marzo continua il suo coinvolgente intervento cercando di tratteggiare ‘un piano d’azione’ capace di riconsegnare centralità all’informazione libera e ai diritti sociali, con la speranza di risvegliare le ‘menti addormentate’ soprattutto dei più giovani. “Ci servono più piazze come questa” – dice De Marzo riferendosi al pubblico di Passaggi – “per riprendere a lottare e tornare ad essere umani”, ricordando l’amico-attivista Vittorio Arrigoni, assassinato a Gaza nel 2011.
La serata si conclude con la premiazione di Gianni Minà da parte del sindaco di Fano Massimo Seri per i suoi infiniti meriti giornalistici e umanitari, suscitando uno scroscio di applausi da parte del pubblico che si alza in piedi per l’amatissimo giornalista.
I due autori ci lasciano con quello che è al tempo stesso un monito e un invito: “spegnere un po’ la televisione e tornare ad incontrarci in piazza”.
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Articolo a cura di Elena Angelucci, Veronica Orciari, Elisabetta Vitali