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Ieri, sabato 29 giugno 2019, si è svolta, presso la zona Pincio, la presentazione del libro “Bernardo Cavallino” (Feltrinellli Comics) di Mattia Labadessa, in arte Labadessa. L’evento fa parte della rassegna “Passaggi fra le nuvole”. L’autore ha conversato attivamente col critico di fumetti Alessio Trabacchini.
Bernardo Cavallino, un libro…diverso!
Labadessa, davanti ad una calorosa folla quasi interamente composta da giovani, ha esordito il discorso rimarcando le diversità che contraddistinguono la sua ultima composizione “Bernardo Cavallino” rispetto alle precedenti. Il giallo, colore predominante nelle sue creazioni passate, scompare, lasciando spazio al bianco ed al nero. Come ha affermato, l’autore ha deciso di attuare questo cambiamento importante per meglio inserire la nuova tematica al centro di “Bernardo Cavallino”, ovvero la morte, che, come ci ha detto Labadessa, è la sua più grande paura. Inoltre il contrasto tra bianco e nero rimanda al binomio luce buio che è un altro aspetto trattato di rilevata importanza nel volume. Però mentre di solito le verità vengono fuori alla luce, in quest’opera Labadessa sceglie di favorire il buio. Per scacciare i demoni (buio),infatti, i personaggi non accendono una candela (luce) bensì la spengono. Altra differenza sostanziale che discosta quest’opera dalle precedenti, è la scelta di cambiare il protagonista. Se prima il personaggio principale era un “uccellaccio non identificato” come lo ha definito Mattia Labadessa, ora è, sempre un uccello, ma di una specie ben precisa: il piccione. Labadessa ha scelto proprio questo genere di volatile per andare contro ad una forma di discriminazione che, secondo quest’ultimo, è presente in Italia e che sfavorisce la figura del piccione, considerato un animale lurido simile al topo di fogna.
I personaggi del volume raccontano ognuno un aspetto della personalità dell’autore
I protagonisti delle vicende narrate nel libro sono quattro: Bernardo Cavallino, Colonna, Nora (cugina di Colonna) e la voce narrante. Il primo è l’eroe indiscusso, colui che compie ardue imprese nel tentativo di combattere le forze del male; rappresenta la parte razionale dell’autore che si pone domande sul futuro che lo attende non riuscendo, però, nella maggior parte dei casi, a dare una risposta sensata ad esse. Colonna invece è il “ribelle” del gruppo; rappresenta la parte menefreghista di Labadessa che non si pone quesiti sul futuro pensando solamente a divertirsi, ma, più in generale, al presente. Nora, invece è la cosiddetta “brava ragazza”; costituisce la parte speranzosa del fumettista che come ha detto Labadessa, non è ancora stato in grado di ritrovare in se stesso. Ultima, ma non meno importante, è la voce narrante; è l’unico elemento che è cosciente del fatto che si sta raccontando una storia, e per questo gioca coi personaggi. Possiamo definirlo l’antagonista della storia, dato che cerca in tutti i modi di ostacolare Bernardo Cavallino nel tentativo di raggiungere la luce, la speranza in una vita migliore. È la parte “scientifica” dell’autore , la parte apatica, la parte disillusa, che segue il suo corso non ponendosi alcun tipo di domande.
Le candele, aspetto fondamentale del fumetto
Le candele sono un simbolo molto importante e ricorrente nella composizione. Per fare un esempio, quando sta male, Bernardo Cavallino accende una candelina. Questa per certi versi dipendenza da parte del protagonista nell’accendere candele, come ci ricorda Labadessa, ha una analogia con le dipendenze odierne, che possono essere sia dipendenze da sostanze ma anche “dipendenze mentali”, come le ha definite l’autore. Un esempio già trattato possono essere le domande che i personaggi si pongono sul loro futuro.