LIBRI 2020
Pagina a cura di Michela Esposto Renzoni
La mutazione
di Marco Bracconi, Bollati Boringhieri
«Caro virus, io non so come ti comporti tu quando incontri un disinfettante, ma per noi morire è talmente increscioso che ogni volta pensiamo stia succedendo per la prima volta».
Nella forma di una lettera al virus, in questo breve libro è come se Marco Bracconi riprendesse un discorso che era stato interrotto solo un istante prima dello scoppio della pandemia. Poi, l’irrompere del virus ha messo tutto in secondo piano per due mesi, durante i quali è successa una cosa nuova, dirompente: la Rete si è impossessata di noi ed è definitivamente diventata necessaria. In parte lo era anche prima, ma adesso non si torna indietro: «È finita» scrive Bracconi al virus, «la tua visita ha azzerato la carica virale di qualsiasi critica a Internet in quanto sistema-mondo». La repentina accelerazione dell’immateriale è passata quasi inosservata mentre eravamo tutti impegnati nel lockdown e ora, improvvisamente, i corpi non ci sono più, sostituiti da connessioni, e-learning, smart working. Abbiamo lasciato che accadesse, ma «abbiamo preso in considerazione le ricadute sulle altre parti del sistema?»
Mercoledì 26 agosto, ore 17.30
Chiesa di San Francesco
L’Autore conversa con Filippo Rosati (Presidente dell’Associazione Culturale “Umanesimo Artificiale”) e Fabio Bordignon (Università di Urbino)
Non c’è fede che tenga. Manifesto laico contro il multiculturalismo
di Cinzia Sciuto, Feltrinelli
“Quella tra laici e credenti è una falsa opposizione. Perché è la stessa idea di multiculturalismo a tradire gli individui.”
Oggi in Europa viviamo in società sempre più disomogenee dal punto di vista etnico, religioso e culturale. Una situazione inedita in tali dimensioni che impone di ripensare le forme della convivenza. Secondo Cinzia Sciuto, la strada da percorrere per una convivenza capace di ospitare la disomogeneità senza violarla è quella di una visione etica e politica radicalmente laica. Ma che cosa significa essere laici? La laicità è l’insieme delle condizioni che consentono alle diverse espressioni religiose (e più in generale alle diverse visioni del mondo) di esprimersi in una società pluralistica. Condizioni che definiscono una cornice entro la quale viene garantita la libertà di religione ma che allo stesso tempo stabiliscono princìpi ai quali non si può derogare in nome di nessun Dio. La laicità dunque non come polo di una simmetria, ma come condizione prepolitica della convivenza civile in una società disomogenea. Un saggio contro le pretese velleitarie del multiculturalismo, che tenta di promuovere il riconoscimento e il rispetto dell’identità linguistica, religiosa e culturale delle diverse componenti etniche di una società, perdendo però di vista che soggetto titolare di diritti è solo ed esclusivamente il singolo individuo e non i gruppi. Sciuto capovolge l’ordine di priorità: è l’individuo a essere portatore di identità e appartenenze, non è l’appartenenza che definisce l’individuo.
Chiesa di San Francesco
L’Autrice conversa con Marco Bracconi (Giornalista, La Repubblica) e Giovanni Belfiori (Direttore Passaggi Festival)
Breviario per un confuso presente
di Corrado Augias, Einaudi
«Viviamo anni rivoluzionari in cui scompaiono abitudini consolidate, canoni politici, riferimenti culturali ed etici che a lungo hanno dato fisionomia alla nostra civiltà. Innovazioni scientifiche e tecnologiche inimmaginabili fino a pochi decenni fa hanno reso possibili e anzi banali risultati e capacità smisurate; i cambiamenti si succedono con vertiginosa velocità trasformando non solo il nostro mondo fisico e virtuale, ma la psicologia delle nuove generazioni – secondo alcune diagnosi la loro stessa stessa antropologia –, e comunque introducendo nuovi modi di vivere, e nuove epidemie […] Proprio perché siamo nel mezzo di una bufera, è ancora piú importante avere consapevolezza e memoria del percorso che ci ha portato fin qui. Dovendoci attrezzare per sopravvivere in quanto Sapiens, è utile conservare quanto piú si possa di un sapere che contiene insegnamenti fondamentali quale che sia il tipo di comunicazione e di convivenza che nel prossimo futuro ci aspetta […] La memoria del passato serve a mettere i fatti in prospettiva, tracciare un percorso, individuare le cause e i loro effetti, fornire – quando è possibile – un punto d’orientamento. Non c’è futuro, luminoso o obbligato che sia, che ci salvi dal dovere di trasmettere il passato, prima che tutto finisca travolto da un nuovo mondo, come presto o tardi certamente avverrà».
Mercoledì 26 agosto, ore 21.00
Piazza XX settembre
Grandi Autori – Rassegna di Saggistica
Giovinette. Le calciatrici che sfidarono il Duce
di Federica Seneghini, Solferino
Rosetta, con i suoi sedici anni e nell’animo il sacro fuoco del calcio. Giovanna, per cui l’avventura della squadra è anche un gesto politico. Marta, saggia e posata ma determinata a combattere per la libertà di giocare. E poi la coraggiosa Zanetti che dà il calcio d’inizio, la stratega Strigaro che scrive ai giornali, la caparbia Lucchi che stenta a vincere l’opposizione paterna… Sono le amiche che all’inizio degli anni Trenta danno vita al Gruppo femminile calciatrici milanese, la prima squadra di calcio femminile in Italia. Ma l’Italia di allora è fascista e man mano che il gruppo si allarga, diventa una vera formazione e comincia a far parlare di sé sui giornali, il regime entra in allarme. Certo, queste giovinette si sono date tempi di gioco più brevi e regole più leggere, assicurando di non voler compromettere la loro «funzione primaria» di madri. Scendono in campo con i calzettoni e la gonna nera per non offendere la morale. Ma sono comunque donne e il calcio è uno sport da maschi. Per tacere del fatto che Giuseppe, il marito di Giovanna, finisce nei guai con la polizia politica. Federica Seneghini racconta come un romanzo la storia di amicizia, di gioco e di lotta di queste pioniere del calcio, tra esaltanti vittorie, umilianti battute d’arresto, alleati inattesi e irriducibili nemici. Attentamente ricostruito e corredato da un saggio di Marco Giani, che ripercorre decenni di discriminazione femminile nel mondo del calcio, questo scorcio avvincente del nostro passato è anche una riflessione preziosa sulle ingiustizie ancora pericolosamente vive nel nostro presente.
Bon Bon Art Cafè
L’Autrice conversa con Chiara Grottoli (Staff Passaggi Festival)
(Bon Bon Art Cafè e Passaggi Festival offriranno al pubblico caffè e giornale)
S.O.S Filosofia. Le risposte dei filosofi alle piccole e grandi emergenze della vita
di Simonetta Tassinari, Feltrinelli
Ognuno di noi è perennemente “in emergenza” perché il nostro cervello non smette mai di funzionare, di lambiccarsi, di elaborare idee e di fare programmi, anche quando dormiamo o ce ne stiamo tranquillamente seduti al tavolo di un bar. Anticipare mentalmente eventi futuri e progettare reazioni è del tutto normale, anzi, se non ci sentissimo sempre in emergenza le nostre risposte ai fatti reali sarebbero meno pronte ed efficaci. S.O.S. Filosofia si rivolge agli adolescenti e si focalizza su alcune specifiche emergenze che, per differenza di grado e di intensità rispetto a quelle “normali”, fanno battere il cuore e seminano confusione: dai problemi di relazione a quelli scolastici, dalla timidezza alle incomprensioni in famiglia, dalle incertezze per il futuro fino a una sottovalutazione di sé. Immagine, popolarità, verità, insicurezza, cambiamento, amore, bullismo sono alcuni dei punti presi in considerazione (in tutto circa una ventina) e per ogni situazione ci
sono soluzioni puntuali e concrete suggerite da uno o più filosofi: così Aristotele e Confucio mostrano come accettare l’arrivo di un fratellino (magari nella famiglia allargata) e Kierkegaard ci fa riflettere sull’importanza della personalità rispetto all’immagine, fino a Kant che ci parla di verità (e di bugie a fin di bene).
Mediateca Montanari Memo
L’Autrice conversa con Ippolita Bonci Del Bene (Filosofa)
Sulle ali degli amici. Una filosofia dell’incontro
di Pietro Del Soldà, Marsilio
Nel mondo contemporaneo in cui la dimensione comunitaria appare sempre più in pericolo, offuscata da un cieco individualismo, come può realizzarsi quel legame così peculiare chiamato «amicizia»? Il conduttore di Tutta la città ne parla lancia un potente messaggio: abbiamo bisogno di relazioni interpersonali, relazioni che si sostanziano nei vincoli di amicizia. Attraverso gli occhi di filosofi, poeti e narratori – da Platone ad Aristotele, da Cicerone a Sant’Agostino, da Nietzsche per arrivare ai giorni nostri e a Corto Maltese –, Del Soldà si serve di una costellazione di riferimenti inusuali e sorprendenti, alla riscoperta di idee e modi di interpretare un sentimento che è una via per la libertà, un rimedio al disincanto del presente, capace di rinnovare l’entusiasmo
nell’affrontare la vita. Il potere dell’amicizia non è un’utopia, spiega Del Soldà, ma è già stata realizzata: ne sono dimostrazione gli amici protagonisti della poetica di Alvaro Mutis. Un sorprendente viaggio lungo le strade della sapienza che eleva dalle miserie quotidiane e dalle sue angosce, proponendo una via di fuga dai problemi del nostro tempo.
Chiesa di San Francesco
L’Autore conversa con Carolina Iacucci (Docente e critica letteraria)
Giudizio Universale. La battaglia finale di Papa Francesco per salvare la Chiesa dal fallimento
di Gianluigi Nuzzi, Chiarelettere
Nel cuore della Santa sede, all’interno del palazzo apostolico, i cardinali sono impegnati da mesi in un’operazione di salvataggio che sembra impossibile. Un piano segreto di emergenza da realizzare assolutamente entro cinque anni, prima che sia troppo tardi. I clamorosi dossier riservati che compongono la nuova inchiesta di Gianluigi Nuzzi tracciano uno scenario impensabile: la Chiesa è prossima al default finanziario. Mancano i soldi per pagare i dipendenti, sono sospese le ristrutturazioni dei palazzi, è minacciata la sopravvivenza delle parrocchie in Italia e nel mondo.
Giudizio universale è un viaggio esclusivo nelle stanze più inviolabili dei sacri palazzi, tra riunioni a porte chiuse dov’è stato possibile ascoltare a viva voce i moniti e le parole allarmate di Francesco. Un racconto in presa diretta realizzato grazie a oltre tremila documenti top secret, che arrivano fino all’estate del 2019. Chi gestisce i depositi milionari intestati a cardinali e laici ormai defunti? Perché molte fondazioni benefiche registrano passivi clamorosi e nessuna rendicontazione? Che fine fanno i lasciti dei fedeli? Perché allo Ior, già prima della rinuncia di Benedetto XVI, tanti clienti fuggono chiudendo i conti? Voragini nei bilanci, crollo delle offerte, lotte di potere, e ancora le ombre di tre banche dalle contabilità misteriose, che sfuggono a ogni controllo e alimentano interessi opachi. Ciò che qui viene svelato provocherà una profonda inquietudine, non solo tra i cattolici. Eppure fotografa una realtà che potrà essere affrontata solo se non resterà nascosta, ma diventerà patrimonio di tutti.
Piazza XX settembre
L’Autore conversa con Giorgio Santelli (Giornalista, Rai News 24)
Libia
di Gianluca Costantini, Mondadori
Da circa un decennio la questione libica divide profondamente l’opinione pubblica italiana. Da un lato chi è stato favorevole all’intervento armato nel 2011, dall’altro i contrari. Da un lato
soprattutto chi pensa che il flusso dei migranti verso le nostre coste vada fermato con ogni mezzo, e che i centri di detenzione “legali” e illegali in Libia siano una soluzione, dall’altro chi ritiene che i migranti imprigionati in Libia abbiano il diritto di fuggire ed essere salvati da trafficanti e sfruttatori. Bianco o nero; pieno o vuoto; tutto o niente. Ma come sempre la realtà è più complessa. Occorre conoscerla. Questo volume dà notizia di una Libia diversa da quella dei telegiornali e dei post sui social. È la Libia dei libici, la Libia delle code fuori dalle banche per procurarsi una moneta che non ha più valore. La Libia dei ragazzi che hanno combattuto il regime di Gheddafi e ora lo rimpiangono perché almeno, “quando c’era lui”, si sentivano sicuri; e non mancavano soldi, corrente elettrica, benzina. La Libia delle madri ferme alla finestra in attesa di figli che non torneranno. La Libia degli anziani che hanno attraversato decenni di dittatura e si
guardano sempre le spalle. La Libia della gente comune che subisce ogni giorno ricatti dei militari, abusi, rapimenti, e vive perennemente nel terrore.
Le parole di Francesca Mannocchi e i disegni di Gianluca Costantini ci affidano una storia terribile che interroga la nostra stessa coscienza. E tuttavia, fra queste pagine dimora ancora la speranza.
Pincio
L’Autore conversa con Alessio Trabacchini (Critico di Fumetti)
Non superare le dosi consigliate
di Costanza Rizzacasa D’Orsogna, Guanda
«Non c’è problema che un farmaco non curi, mamma lo dice sempre. A casa nostra non si parla, si prendono medicine. Così lei mi dà il Dulcolax ogni sera perché sono una bambina grassa. Due
compresse, quattro, otto. E io non so che legame ci sia tra il Dulcolax e una bambina grassa, visto che non dimagrisco…» C’è un peso che non si può perdere, anche quando l’hai perso tutto. Matilde lo sa: la mamma, bulimica, passa le giornate a vomitare; lei ha cominciato a ingrassare quando aveva sei anni ed è affamata da una vita. A scuola elemosina biscotti, a casa ruba il pane, e intanto sogna che le taglino la mano. Ottanta chili a sedici anni, a diciotto quarantotto; Matilde va in America a studiare, splende, ma la fame e la paura le vengono dietro. Finché, dopo la morte della madre, il tracollo finanziario del padre e una relazione violenta, supera i centotrenta chili. E quando esce, c’è sempre qualcuno che la guarda con disprezzo. Allora Matilde si chiude in casa per tre anni, e sui social si finge normale. Ma che vuol dire normale? Un romanzo crudo e potente tra due lingue e due culture, tra gli anni Settanta e oggi. Un libro vorticoso tra perfezionismo, autolesionismo, menzogna e dipendenze.
Giovedì 27 agosto, ore 21.00
Chiesa di San Francesco
L’Autrice conversa con Flavia Fratello (La7) e Tiziana Ragni (Repubblica Live)
Io, il popolo
di Nadia Urbinati, Il Mulino
Che tipo di democrazia è la democrazia populista? Da non confondersi con i regimi dittatoriali e autoritari, il populismo – nella prospettiva dell’autrice – va considerato una variante del governo rappresentativo, basata sul rapporto diretto tra un leader e il «suo popolo», rivendicato come «vero» contro l’establishment. Il rischio democratico non risiede allora nella domanda di espansione della democrazia, o nell’enfasi posta sul richiamo al popolo, ma nella selettività con cui il leader individua il suo popolo, facendone un’arma di parte da brandire contro l’altro. Il popolo dei populisti di fatto rifugge dall’inclusività e dalla generalità del popolo sovrano. Un contributo illuminante alla comprensione di un atteggiamento e di una prassi politica segnati da un crescente successo.
Giovedì 27 agosto, ore 21.00
Piazza XX Settembre
L’Autrice conversa con Alessandra Longo (La Repubblica)
Fino a quando
di Linus, Mondadori
Nel romanzo che uscirà il 19 maggio intitolato Fino a quando, Linus ipotizza il suo ultimo giorno alla radio. Nessuna paura, non esiste ancora una data ufficiale e non inizierà con questo libro un conto alla rovescia che porterà alla chiusura di Deejay chiama Italia. Semplicemente un giorno dovrà succedere, e in queste pagine il passato e il presente si intrecciano per raccontare una storia di successo che lega le ambizioni di un ragazzo della provincia milanese a quella della radio più influente d’Italia. Ma in queste pagine la decisione è presa ed è di quelle da cui non si può tornare indietro. Nel giorno della svolta, quello dell’addio alla quotidianità scandita dalle dirette, Linus ripercorre sessant’anni di vita vissuta (quasi) sempre con un microfono a pochi centimetri dalla bocca: il disinteresse per la scuola, l’amore per le ragazze e quello ancora più totalizzante per la musica. Dalle prime esperienze nelle radio improvvisate fino alla direzione innovativa che
ha trasformato Deejay nel riferimento assoluto di oggi. Talento e tenacia, disciplina e creatività, dalla prima volta in onda degli anni Settanta fino al fatidico “drop the mic”.
Giovedì 27 agosto, ore 21.30
Pincio
L’Autore conversa con Luca Valentini (Dj e Critico musicale)
Il balcone in pietra
di Dagmara Bastianelli, Edizioni Dialoghi
Quella della ragazza dai due nomi è una storia fuori dal tempo, sospesa tra la Polonia e l’Italia. Attraverso gli occhi di narratori particolari si snoda la vita di questa giovane speciale che,
muovendosi avanti e indietro in viaggi reali e dell’anima, dovrà accogliere dentro di sé il peso e la meraviglia di una doppia identità, testimone e custode di tradizioni antiche e nuove scoperte. Un’avventura del cuore che esplora la profondità dei legami attraverso le verità e le distanze, Il balcone in pietra è il punto di partenza per ogni ricordo felice.
Giovedì 27 agosto, ore 22.30
Chiesa di San Francesco
L’Autrice conversa con Lorenzo Pavolini (Rai Radio 3)
Le regole del lusso. Apparenza e vita quotidiana dal Medioevo all’Età moderna
di Maria Giuseppina Muzzarelli, Il Mulino
Dal 2007 è in vigore in Tagikistan una «legge sulla parsimonia» che regola gli sprechi in occasione di matrimoni, cerimonie e ricorrenze varie: onde evitare indebitamenti folli è fissato il numero massimo degli invitati, come pure quello delle portate. Il provvedimento, incongruo alle nostre orecchie, si richiama alla secolare storia del disciplinamento che, con apposite leggi suntuarie, ha temperato l’esibizione del lusso fra Medioevo ed età moderna. In una società rigidamente gerarchica, occorreva infatti vigilare affinché ognuno desse di sé un’immagine coerente con la propria condizione sociale. Nel mirino erano essenzialmente le donne, i loro abiti, i gioielli, i pizzi, i copricapi, le calzature, ma anche i banchetti e le feste. Attraverso una quantità di storie particolari in cui vediamo all’opera questa «polizia del lusso», l’autrice ci parla di costumi, mode e passioni e, in controluce, di un tema oggi sempre più sentito, ovvero «quando troppo è troppo».
Bon Bon Art Cafè
L’Autrice conversa con Carolina Iacucci (Docente di Lettere e Storia)
(Bon Bon Art Cafè e Passaggi Festival offriranno al pubblico caffè e giornale)
La matematica è politica
di Chiara Valerio, Einaudi
La matematica rivista come prassi politica, e non solo come teoria, è un formidabile esercizio di democrazia: come la democrazia si fonda su un sistema di regole, crea comunità e lavora sulle relazioni. Come la democrazia, la matematica amplia ma non nega. Studiando matematica si capiscono molte cose sulla verità. Per esempio che le verità sono partecipate e pertanto i principî di autorità non esistono; che le verità sono tutte assolute ma tutte transitorie perché dipendono dall’insieme di definizione e dalle condizioni al contorno. Svolgere un problema matematico è un esercizio di democrazia perché chi non accetta l’errore e non si esercita nell’intenzione di capire il mondo non riesce né a cambiarlo né a governarlo. Chiara Valerio tesse in un pamphlet polemico un parallelo tra matematica e democrazia, due aree che non subiscono la dittatura dell’urgenza.
Chiesa di San Francesco
Presentazione libro con l’ autrice
Socrate, quell’adorabile rompiscatole
di Armando Massarenti, Eli La Spiga Edizioni
Per capire come la pensava Socrate, il grande filosofo vissuto ad Atene tra il 470 e il 399 a.C., bisogna capire che tipo fosse. Bello non era e si lavava anche poco, ma soprattutto, per tutta la sua lunga vita, non ha mai smesso di fare domande mettendo in difficoltà le persone che incontrava. Era insomma un “rompiscatole” e questo gli costò molto caro. In realtà era un grande, simpatico, a tratti adorabile rompiscatole, perché le sue domande, per quanto fastidiose, avevano un unico scopo: quello di scoprire qual è il bene per sé e per tutti gli uomini.
Venerdì 28 agosto, ore 18.00
Mediateca Montanari Memo
L’Autore conversa con Ippolita Bonci Del Bene (Filosofa)
Platone e l’uomo invisibile
di Armando Massarenti, Eli La Spiga Edizioni
C’era una volta un bambino che era rimasto senza papà. Il babbo, che era stato nientemeno che il grande Socrate, gli aveva insegnato a non credere alle favole. Un giorno però arrivò Platone, grande ammiratore e allievo di Socrate, e gli disse: “Guarda che tuo papà di favole ne raccontava eccome! Solo che erano favole molto speciali! Erano favole filosofiche”. Gli raccontò dunque cinque storie fantastiche: storie di prigionieri in una caverna, di anelli che rendono invisibili, di capitani della nave incompresi dalla loro ciurma, di cavalli con le ali e di anime che ricominciano la loro vita tutta da capo. Storie che ti fanno riflettere e ti aiutano a ragionare.
Mediateca Montanari Memo
L’Autore conversa con Ippolita Bonci Del Bene (Filosofa)
Le ricette della buona salute. Il piacere di un’alimentazione consapevole
di Pierluigi Rossi, Aboca
Le ricette della buona salute è un libro pratico e funzionale che raccoglie gustose ricette per una alimentazione sana e consapevole. Ogni giorno abbiamo bisogno dei nutrienti utili al mantenimento delle funzioni vitali e, ogni volta che mangiamo, il nostro corpo si trasforma, perché gli alimenti che ingeriamo condizionano i valori del sangue. In questo nuovo libro di Pier Luigi Rossi si sofferma in maniera particolare sul picco glicemico e ci spiega perché è importante conoscere come funziona la glicemia postprandiale, cioè la concentrazione di glucosio nel sangue dopo un pasto, che raggiunge i livelli massimi durante la prima ora e poi tende ad abbassarsi di nuovo. Le ricette qui proposte sono molto semplici da realizzare, ma soprattutto sono basate su corrette
combinazioni alimentari, per aiutarci a organizzare la giornata in modo da scegliere i cibi giusti per prevenire le eccessive variazioni della glicemia. Questo ricettario è unico perché:
• Contiene ricette equilibrate, studiate per avere proprietà funzionali utili
per la salute e per il controllo del picco glicemico post-prandiale
• Offre un’ampia scelta di ricette per soddisfare le esigenze delle diverse
abitudini alimentari (vegetariane, onnivore, proteiche, glucidiche, gluten-free)
• Ha una struttura pratica che permette di individuare facilmente idee originali per i
diversi pasti: colazione, pranzo, spuntino, cena
• Contiene anche ottimi suggerimenti per i pasti da consumare fuori casa
• Grazie alla struttura a leggio automontante, può essere tenuto e consultato diretta-
mente sul piano di lavoro della cucina
• In caso di necessità, può essere pulito con una spugna morbida inumidita
Venerdì 28 agosto, ore 19.00
Piazza XX Settembre
L’Autore conversa con Patrizio Roversi (Scrittore e Conduttore televisivo)
Marie Curie. Nel paese della scienza
di Claudia Palmarucci, Orecchio Acerbo
La vita di Maria Sklodowska, una delle più grandi scienziate di tutti i tempi. Figlia di una direttrice di un collegio e di un professore, Maria cresce nella convinzione che il sapere rappresenta la sola vera ricchezza della vita. E sarà questa la forza motrice che guiderà ogni sua scelta, non ultima quella di affrontare mille sacrifici per poter andare alla Sorbona di Parigi, dato che nel suo paese le università sono precluse alle donne. E poi: le lauree in fisica e in matematica, il grande amore per Pierre Curie, la scoperta del polonio e del radio. Poi ancora, la morte di Pierre. E il suo amore per il prossimo che la porta a utilizzare tutti i suoi studi e le sue scoperte per assistere i feriti in guerra. Dalla passione di Irène Cohen-Janca e dalle mani sapienti di Claudia Palmarucci – oltre 80 immagini, una per ogni pagina – un libro che parla ai più piccoli di coraggio, tenacia, amore e solidarietà.
Pincio
L’Autrice conversa con Alessio Trabacchini (Critico di Fumetti)
* Premio Orbil 2020 – Categoria Divulgazione
La partita del secolo. Italia-Germania 4 a 3. Storia di una generazione
di Nando Dalla Chiesa, Solferino
Un incontro indimenticabile, combattuto allo spasimo fino alla vittoria. Una notte iniziata come una semifinale dei campionati mondiali di calcio a Città del Messico e continuata fino all’alba in Italia. Nelle strade, nelle piazze, nelle spiagge, ovunque fosse possibile festeggiare e sventolare la bandiera italiana. Nando dalla Chiesa ricostruisce quella notte indimenticabile, ne individua i momenti e i protagonisti ma approfondisce anche lo scavo narrativo su un ampio sfondo sociale. Quella partita tra Italia e Germania è stata il punto d’incontro di passioni e rivalità nazionali di più di una generazione ed è lo specchio ideale di un’epoca. Un vero e proprio romanzo di calcio intorno al quale si intrecciano ricordi di giovinezza ed eventi del passato, un racconto corale originale in cui emergono le figure di Riva e Rivera, di Burgnich e Boninsegna ma anche le tante figure anonime che diedero vita a un periodo senza il quale il celebre «quattro-a-tre» sarebbe rimasto un evento sportivo, e non un indelebile fatto di costume collettivo della storia nazionale.
Venerdì 28 agosto, ore 21.00
Piazza XX Settembre
L’Autore conversa con Antonio di Bella (Direttore Rainews24), con Giancarlo ‘Picchio’ De Sisti (Vice Campione del Mondo 1970, centrocampista azzurro in Italia-Germania) e con Marco Civoli (Vice Direttore Rai Sport)
Mara. Una donna del Novecento
di Ritanna Armeni, Ponte alle Grazie
Mara è nata nel 1920 e ha 13 anni quando comincia questa storia. Vive vicino a largo di Torre Argentina. Il papà è bottegaio, la mamma casalinga. Ha un’amica del cuore, Nadia, fascista
convinta, che la porta a sentire il Duce a piazza Venezia. Le piace leggere e da grande vorrebbe fare la scrittrice o la giornalista. Tanti sogni e tante speranze la attraversano: studiare letteratura
latina, diventare bella e indipendente come l’elegante zia Luisa, coi suoi cappellini e il passo deciso e veloce. Il futuro le sembra a portata di mano, sicuro sotto il ritratto del Duce che campeggia nel suo salotto tra le due poltrone. Questo è quello che pensa Mara, e come lei molti altri italiani che accorrono sotto il Suo balcone in piazza Venezia. Fino a che il dubbio comincia a lavorare, a
disegnare piccole crepe, ad aprire ferite. Tra il pubblico e il privato la Storia compone tragedie che riscrivono i destini individuali e collettivi, senza eccezioni. Quello che resta è obbedire ai propri
desideri: nelle tempeste tengono a galla, e nei cieli azzurri sanno disegnare le strade del domani.
Chiesa di San Francesco
L’Autrice conversa con Flavia Fratello (La7) e Tiziana Ragni (Repubblica Live)
Cinque
di Giovanni Truppi, Coconino Press
Cinque è il nuovo disco di Giovanni Truppi, uno dei cantautori più sorprendenti della scena musicale italiana. Il cd è stato pubblicato in esclusiva da Coconino Press all’interno di un libro di storie a fumetti ispirate alle sue canzoni. Cinque canzoni che espandono l’universo narrativo e musicale di Poesia e Civiltà, l’ultimo lavoro discografico di Truppi, incise insieme ad altri straordinari artisti: Calcutta, Niccolò Fabi, Brunori Sas e La Rappresentante di Lista. I fumetti contenuti nel volume cartonato sono stati scritti e disegnati da Zuzu, Cristina Portolano, Pietro Scarnera, Mara Cerri, Fulvio Risuleo e Antonio Pronostico. Lasciandosi guidare dalle atmosfere dei cinque brani contenuti nell’album, ogni autore ha realizzato una storia inedita con una sua personale interpretazione per immagini
Pincio
Il Cantautore conversa con gli illustratori Antonio Pronostico e Fulvio Risuleo
Bud. Un gigante per papà
di Cristiana Pedersoli, Giunti
Lui diceva sempre di non essere un attore. Dopo molti anni ho capito il senso di quella frase: sul set non interpretava nessun personaggio, era esattamente come era nella vita.
Nel 1999 la famosa rivista americana Time ha collocato Bud Spencer, al secolo Carlo Pedersoli, al primo posto tra gli attori italiani più famosi del mondo. In carriera ha vinto tre Telegatti, un Globo d’oro e un David di Donatello. Nel 2008 è stato nominato Ambasciatore Unesco nel mondo per la difesa dei diritti umani ed è stato insignito del titolo di Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica. Amato come pochi attori italiani, è diventato un vero e proprio personaggio di culto, un mito per tante generazioni in Italia e non solo: la sua fama ha varcato i confini nazionali e
ancora oggi la schiera dei suoi fan è infinita. Ma in questo libro conosciamo finalmente Bud Spencer nella sua veste privata. In un bellissimo diario di ricordi famigliari, la figlia Cristiana svela per la prima volta ai lettori una miriade di aneddoti e curiosità così vividi che si ha l’illusione che Bud sia ancora tra noi. Tutto era buffamente smodato nella sua vita, come se le sue gigantesche dimensioni e le sue immense passioni attirassero a lui le avventure e i personaggi più curiosi. Campione di nuoto, partecipò a due olimpiadi, fu attore autodidatta, musicista, compositore, la
passione per il volo lo spinse a prendere il brevetto di aereo ed elicottero e attraversare l’oceano. La passione per il mare lo portò a progettare un rimorchiatore, una vera e propria casa galleggiante su cui trascorreva le vacanze con la sua famiglia. Visse e lavorò in America Latina, entrando in contatto con gli sciamani dell’Amazzonia, fece i lavori più disparati, studiò Chimica e Giurisprudenza all’Università e per un solo esame non conseguì la laurea. Fin dall’adolescenza, molto prima di finire sul set, Carlo Pedersoli è stato il reale protagonista di una sceneggiatura movimentata come quella delle sue pellicole. Nel libro anche foto inedite dall’archivio di famiglia e le sue ricette più amate, come gli Spaghetti alla Maria e i Fagioli alla Bud!
Piazza XX Settembre
L’ Autrice conversa con Umberto Croppi (Presidente Quadriennale d’Arte di Roma)
Il mare è rotondo
di Elvis Malaj, Rizzoli
Quella tra Ujkan e l’Italia è una relazione complicata. Andarci è sempre stato lo scopo della sua vita, ma il motivo non se lo ricorda più. Quando aveva undici anni aveva provato a raggiungerla
mescolandosi ai profughi kosovari, ma sua madre era riuscita a scovarlo un attimo prima che s’imbarcasse. Da allora, tutta la sua esistenza è stata un susseguirsi di tentativi falliti: l’ultima volta non ha fatto neanche in tempo a bagnarsi i piedi. “Non me la sento” ha detto allo scafista incredulo, ed è rimasto sul gommone fino a casa, in Albania. Adesso ha davanti una lunga estate fatta di attesa, lavoretti malpagati e progetti imprenditoriali assurdi insieme ai soliti amici – Sulejman, intento a comporre un romanzo su una vecchia macchina da scrivere piazzata nel cortile, e Gjokë, che si divide tra il bar e il biliardo senza mai togliersi giacca e cravatta. C’è anche Irena, bellezza in bicicletta: Ujkan la insegue, la sogna, la cerca, lei minaccia di sparargli ma poi non spara mai. Mentre l’Italia resta sullo sfondo, raccontata da tutti senza che nessuno abbia davvero voglia di andarci, Elvis Malaj ci trascina in un gioco letterario spassoso e raffinato, in cui tra depistaggi, giri a vuoto e false partenze, si diverte a stupire i lettori e li accompagna, con la sua voce originalissima, verso l’inatteso, scoppiettante finale.
Chiesa di San Francesco
L’Autore conversa con Lorenzo Pavolini (Rai Radio 3), Alice Astrella (Redattrice ufficio stampa)
Storia sociale della bicicletta
di Stefano Pivato, Il Mulino
Indispensabile nella vita contemporanea, strumento di svago e di lavoro, simbolo di libertà: la bicicletta ha 150 anni e non li dimostra. Ci ha accompagnato dentro la prima modernità industriale, ha cambiato lo stile di vita di uomini e donne. Una marcia vincente ma non priva di ostacoli: ai suoi inizi essa infatti parve un attentato alla pudicizia femminile, una minaccia alla dignità dei sacerdoti cui ne fu proibito l’utilizzo, persino un incentivo alla criminalità, dando luogo a dibattiti accaniti e grotteschi. Una storia straordinaria, che attraversa tutte le vicende
del Novecento, dalle guerre alla Resistenza, alla ricostruzione che s’incarnò nei trionfi di Coppi e Bartali, per giungere ai giorni nostri che vedono ormai nella bicicletta il mezzo d’elezione della nuova sensibilità ambientalista.
Bon Bon Art Cafè
L’Autore conversa con Chiara Grottoli (Staff Passaggi Festival)
(Bon Bon Art Cafè e Passaggi Festival offriranno al pubblico caffè e giornale)
Quanto siamo retorici. Libera l’oratore che è in te
di Gianluca Sposito, Intra
Confessiamolo: non c’è niente di peggio che sentirsi dare del ‘retorico’ dopo aver detto o scritto qualcosa. Sì, perché da nobile arte del discorso la retorica è finita col qualificare la ridondanza ed il superfluo, se non proprio il disonesto. Usata negli ultimi secoli per mero abbellimento, sfruttata da dittatori, truffatori e venditori di fumo, le sue potenzialità reali sono pressoché sconosciute. Conoscere e saper utilizzare la retorica consente infatti di saper organizzare il proprio pensiero in un discorso tecnicamente fondato e persuasivo. E riscoprire le tecniche retoriche degli autori classici può fare riemergere l’oratore che è già in noi, nella nostra cultura, a tutti i livelli. Il volume è dunque pensato come percorso per conoscere la retorica classica, attualizzata anche attraverso una classificazione delle figure retoriche per obiettivi dell’oratore (16, da Accentuare a Spiegare) e un’analisi delle principali fallacie argomentative, estremamente diffuse in tutti i contesti della comunicazione contemporanea (da quella politica alle fake news, ai social networks).
Mediateca Montanari Memo
Scrivere. Da dove cominciare
Lezione di Lorenzo Pavolini (Direttore Scuola Passaggi). Introduce Giovanni Belfiori (Giornalista)
a seguire
Imparare la retorica (senza essere… retorici)
Con GIANLUCA SPOSITO autore di “Quanto siamo retorici. Libera l’oratore che è in te” (Intra) e Dante Leopardi (Giornalista).
(Incontri validi per i crediti dell’Ordine dei Giornalisti)
Con grazia di tocco e di parola. La medicina delle sante
di Erika Maderna, Aboca Edizioni
Dopo l’accurata indagine sulla strega come donna di medicina, Erika Maderna, riconosciuta e appassionata studiosa dell’intima natura femminile e della sua connessione con il sapere medico-erboristico, esplora qui in maniera analoga la figura della santa. Cosa distingue una strega da una santa? Entrambe sono rappresentazioni sacerdotali: arcaica ed eretica la prima, “sancita”, e dunque riconosciuta, la seconda. La peculiarità delle sante consiste nell’aver saputo interpretare un ruolo di mediatrici, traducendo nella concretezza dei riti della cura l’intreccio simbolico tra salute e salvezza, somministrando farmaci come sacramenti e guarendo i corpi per convertire le anime. Con loro, la cura diventa dono di sé all’altro, attitudine all’ascolto, la parola assume un valore terapeutico che è complementare al gesto, al tocco. In questo saggio, corredato da immagini preziose, conosceremo alcune delle grandi donne della cristianità che si sono distinte per lo
studio della medicina o per un’instancabile dedizione ai sofferenti: dalla regina diaconessa Radegonda di Poitiers a Elisabetta di Ungheria, detta la “santa della carità”; da Francesca Romana di Trastevere alla tanto celebrata Ildegarda di Bingen. Ma queste figure sarebbero impensabili senza le vite eroiche e leggendarie delle prime martiri taumaturghe, che lasciano intravedere nel loro operato la presenza di stratificazioni mitologiche antiche, riconducibili alle precedenti radici pagane. Donne sorprendenti e inaspettatamente moderne, intrepide, spesso irriverenti, quasi inconciliabili con gli stereotipi destinati a radicarsi nell’immaginario successivo: donne straordinariamente autonome, indipendenti e ribelli.
Chiesa di San Francesco
L’Autrice conversa con Loredana Lipperini (Rai Radio 3)
Prendere il volo
di Marina Marinelli, Topipittori
Merli, cince, passeri, balestrucci, ghiandaie, rondoni, taccole. Sono gli uccelli i protagonisti del nuovo SuperPiNO, scritto da Marina Marinelli, appassionata di ornitologia, e da Silvia Molinari, grande illustratrice naturalistica. Sette storie di uccelli in difficoltà, narrate dal salvataggio alla liberazione, per imparare a prendersi cura di piccole creature alate.
Un libro per:
• scoprire come salvare, nutrire, addomesticare e rimettere in libertà un uccellino caduto dal nido;
• imparare a distinguere le diverse specie anche dalla forma del nido, dalle piume e dalle uova;
• tenere un diario e descrivere le proprie avventure naturalistiche.
Mediateca Montanari Memo
L’Autrice conversa con Giovanna Zoboli (Editore) e Valeria Patregnani (Direttrice Sistema Bibliotecario Fano)
Lo Stato illegale. Mafia e politica da Portella della Ginestra ad oggi
di Gian Carlo Caselli e Guido Lo Forte, Laterza
Oltre un ventennio ci separa dalle stragi di Capaci e di via D’Amelio del 1992 e da quelle di Firenze, Milano e Roma del 1993. Una tragedia nazionale che sembrò scuotere definitivamente le coscienze e provocare una reazione finalmente determinata dello Stato contro la criminalità organizzata. Eppure, la mafia è tornata a essere molto forte. Per capire le ragioni del suo radicamento dobbiamo volgere indietro lo sguardo e ripercorrere una serie di tappe che dalla strage di Portella della Ginestra, il 1° maggio 1947, arrivano fino a oggi. Ricostruendo questa storia, Gian Carlo Caselli e Guido Lo Forte mostrano che le mafie non sono tanto il prodotto di una arretratezza economica e culturale, quanto di una caratteristica perversa della società e dello Stato italiani. Cosa nostra è una organizzazione criminale che ha affermato, troppo spesso in maniera indisturbata, la propria ‘sovranità’ di Stato illegale. Come tutti gli Stati, anche Cosa nostra ha una sua politica interna e un suo ordinamento giuridico. E ancora, come tutti gli Stati, pure Cosa nostra ha un suo sistema funzionale ed efficace di relazioni esterne. La mafia non va dunque affrontata come semplice fatto criminale: costituisce invece l’esplicazione di un modello inquinato e inquinante che ostacola lo sviluppo del Mezzogiorno e del Paese.
Venerdì 29 agosto, ore 19.00
Piazza XX Settembre
Gli Autori conversano con Nando Dalla Chiesa (Sociologo)
Lassù no
di Filippo Scozzari, Coconino Press
“Io voglio disegnare atmosfere fumose, cazzotti disperati, indagini straordinarie, passioni indecorose, anime perse ma con grandiose generosità insospettate… tutta la merda del cosmo e, non mi accontento di meno, chi siamo e dove andiamo. Con me, come ormai saprete, il fumetto ricomincia sempre da zero”.
Il grande ritorno di Scòzzari: un’antologia dei racconti di fantascienza di uno degli autori più geniali, corrosivi e taglienti della scena del fumetto, artefice della rivoluzionaria rivista Frigidaire con Pazienza, Liberatore, Mattioli e Tamburini. Storie che vanno dagli anni ’70 ai Duemila, da Alter, Linus, Cannibale, Frigidaire e Blue, in molti casi mai ripubblicate prima d’ora in volume. Un’edizione definitiva deluxe, con tavole scansionate direttamente dagli originali per restituire al meglio i brillanti e pazzi colori di Scòzzari. Con la postfazione dello scrittore Michele Mari. Mondi sporchi e improbabili alieni, carne e bulloni, diavoli e impiegatini, sbarbe sbadate e assassine spietate, fango, rovine e palazzi scintillanti, il tutto vestito da colori pazzi, fuori dallo spettro della borghese decenza: tutto questo e molto altro si trova nei fumetti di Filippo Scòzzari. Con l’aggiunta di una lingua scoppiettante e ricchissima, spesso equiparata alla prosa di Tommaso Landolfi per il piacere e la libertà di invenzione e per la sadica maestria nello stressare la sintassi fino a renderla incandescente e fumante. Spietato col mondo e con se stesso, funambolo della parola, del disegno e del colore al servizio di racconti cinici e divertentissimi, Scòzzari torna finalmente disponibile alle nuove platee dei lettori del fumetto che lo conoscono solo di fama. Lo fa con l’antologia Lassù no, che raccoglie il meglio delle storie brevi pubblicate su varie riviste, in particolare la sua produzione fantascientifica, con capolavori come Macchine a molla, Picnic alla fortezza, Fango, Ossigeno e il recupero di perle introvabili come Punteggio mille e Lorna. Un volume deluxe che si propone di far conoscere le visioni di Scòzzari a nuove generazioni di lettori e presentarlo per quello che è: non solo il manifesto di un’avanguardia, della stagione creativa e della contestazione anni ’70, ma un classico iconoclasta senza tempo. Un gigante nutrito dalla fantascienza e dal fumetto underground americano che tutto ha rielaborato e raccontato, in odio alla mediocrità, con ironia grottesca e anarchica, a suon di rasoiate e risate.
Sabato 29 agosto, ore 19.00
Pincio
L’Autore conversa con Alessio Trabacchini (Critico di Fumetti)
Rassegna “Fuori Passaggi”
Cielo e soldi
di Giorgio Zanchini, Aras
Cielo e Soldi di Giorgio Zanchini è il titolo di apertura della nuova collana “#fgcult – Giornalismo culturale” dedicata a comunicazione e cultura, la cui peculiarità è quella di porsi come strumento d’indagine integrativo e complementare al Festival del giornalismo culturale. L’impronta del festival è dunque un tratto distintivo che accompagna le pagine di questo saggio, a partire
dalle riflessioni sulle lectio che hanno aperto le diverse edizioni durante questi anni, da Corrado Augias fino a Nicola Lagioia. Negli ultimi quindici anni il nostro modo di relazionarci e informarci
è mutato in modo radicale. L’informazione culturale non è ovviamente estranea al cambio di paradigma informativo. La rivoluzione digitale ha cambiato tutto e non poteva non cambiare il giornalismo culturale, in modi anche inaspettati, portando crisi e innovazione, smarrimento e apertura, caos e ricchezza. La collana “#fgcult – Giornalismo culturale” si pone dunque l’obiettivo
di indagare questi aspetti, con la convizione che uno sguardo culturale più consapevole sul mondo ci permetterà di comprenderne al meglio la complessità e le sfumature.
Sabato 29 agosto, ore 21.00
Piazza XX Settembre
L’Autore conversa con Lorenzo Pavolini (Rai Radio 3)
La testa e il cuore. L’amore in trenta storie
di Simonetta Fiori, Guanda
Simonetta Fiori, giornalista di la Repubblica, racconta trenta storie di coppie famose, per lo più dell’ambiente culturale e artistico. In queste pagine troviamo Liv Ullmann tra i sogni e gli incubi di Ingmar Bergman; Luis Sepúlveda e l’amore perduto poi ritrovato con Carmen Yáñez; Dario Fo e l’indissolubile legame con Franca Rame. E poi ancora Ludovica Ripa di Meana e Vittorio Sermonti,
Renzo Arbore e Mariangela Melato, Raffaele La Capria e Ilaria Occhini, Beatrice Monti della Corte e Gregor von Rezzori, Julian Barnes e Pat Kavanagh…Attraverso le urla improvvise di Cesare Garboli, la cattiveria finta di Mario Monicelli, gli scoppi di gelosia di Alberto Moravia e di Goffredo Parise, le piccole pazzie di Piera Degli Esposti, il coraggio di Liliana Segre o gli abissi di fragilità di Giorgio Manganelli, attraverso il fuoco interiore tracciato da queste storie, passa la vita nelle sue innumerevoli sfaccettature. Passano gli egoismi, la cecità amorosa, l’abnegazione o la grazia, il dolore, le paure, i demoni, le ipocrisie, la grandezza e le viltà in cui ciascuno di noi può riconoscersi. E può riconoscere la materia ancora informe da cui scaturisce l’arte. Racconti privati, ricordi, emozioni di persone straordinarie che hanno arricchito la nostra vita. Perché quella tra testa e cuore è una storia che non finisce mai. E che fatalmente ci riguarda tutti.
Chiesa di San Francesco
L’autrice conversa con Flavia Fratello (La7) e Tiziana Ragni (Repubblica Live)
Per il mio bene
di Ema Stokholma, Harper Collins
“Non sei mai al sicuro in nessun posto”, questo ha imparato Morwenn, una bambina di cinque anni. Perché Morwenn ha paura di un mostro, un mostro che non si nasconde sotto il letto o negli armadi, ma vive con lei, controlla la sua vita. Un mostro che lei chiama “mamma”. La persona che dovrebbe esserle più vicina, che dovrebbe offrirle amore e protezione e invece sa darle solo
violenza e odio. La picchia, la insulta, le fa male sia nel corpo che nell’anima. A lei e a Gwendal, suo fratello, di pochi anni più grande. Morwenn prova a fuggire, ma la società non lascia che
una bambina così piccola si allontani dalla madre, e tutti sembrano voltarsi dall’altra parte davanti alle scenate, ai “conti che si faranno a casa”, ai lividi. Così, aspettando e pregando per una liberazione, Morwenn imparerà a mettere su una corazza, a rispondere male ai professori, a trovare una nuova famiglia e un primo amore in un gruppo di amici, a usare la musica per isolarsi e proteggersi. Finché, compiuti quindici anni, riuscirà finalmente a scappare di casa e a intraprendere il percorso, fatto di tentativi ed errori, che la porterà a diventare Ema Stokholma, amatissima dj e conduttrice radiofonica. Per la prima volta Ema Stokholma racconta il suo passato, il tempo in cui il suo nome era ancora Morwenn Moguerou. E lo fa scrivendo un libro che attraverso la sua esperienza individuale riesce a raggiungere sentimenti universali, a insegnare che dal dolore si può uscire, che si può sbagliare e cambiare, che il lieto fine è possibile. Perché Per il mio bene è una storia vera ma anche un romanzo indimenticabile, che riesce a raccontare il dolore e il male con una lingua immediata e diretta, con uno stile allo stesso tempo durissimo e dolce che colpisce il
lettore al cuore e tocca le corde più profonde e vere dell’animo umano.
Sabato 29 agosto, ore 21.30
Pincio
L’Autrice conversa con Ivana Stjepanovic (Radio Speaker e collaboratrice MEI- Meeting delle etichette Indipendenti)
Caro Avedon. La fotografia in 25 lettere ai grandi maestri
di Oliviero Toscani, Solferino
IL SILENZIO DELLA FOTO, È FORSE LA SUA QUALITÀ PIÙ PREZIOSA, A DIFFERENZA DEL CINEMA, DELLA TELEVISIONE E DI TUTTO IL RESTO A CUI DOVREMMO IMPORRE SILENZIO SENZA MAI RIUSCIRCI.
A che punto è la fotografia e come si sta trasformando? Qualcuno l’ha data per superata ma oggi appare più viva che mai e il mondo sembra credere alle immagini prima che alla realtà. Sono cambiate le regole, la tecnologia ha fatto passi da gigante e ormai chiunque abbia in mano uno smartphone ha teoricamente a disposizione uno strumento per catturare immagini con funzioni un tempo impensabili. Ma per farne cosa e come? A spiegarci la magia della foto, a raccontarci la sua storia e la sua metamorfosi è uno dei suoi maestri, Oliviero Toscani, attraverso una serie di lettere ai grandi amici artisti di ieri e di oggi: Richard Avedon, campione di audacia; Helmut Newton, di cui invidia la capacità di essere all’altezza della propria cattiva reputazione; il padre Fedele, reporter, che gli mise in mano la prima Leica; Diane Arbus, capace di cogliere la delicatezza delle cose brutte; Robert Capa, genio in guerra. E parlando agli altri, Toscani parla naturalmente anche di sé, sceglie quali eredità e insegnamenti accettare e quali no, quali conti regolare, ma anche chi ringraziare, a modo suo, con le sue intemperanze, i suoi giudizi taglienti, i suoi momenti di inaspettata dolcezza.
Sabato 29 agosto, ore 22.30
Piazza XX Settembre
L’autore conversa con Alessandra Longo (Giornalista, La Repubblica)
Trattato di medicina in 19 racconti e 1/2
di Arben Dedja, Vague
Avete presente Opere complete e altri racconti, il libro di Augusto Monterroso che contiene il famoso racconto Il dinosauro, considerato il più breve nella storia della letteratura, come giustamente evidenziato da Calvino? Ebbene, nonostante il titolo (ma lo avrete già intuito…), Arben Deja, in questa sua nuova opera in italiano, si è cimentato nella stessa operazione di… taglio. Nel suo Trattato di Medicina, suddiviso in 19 racconti e 1⁄2, non c’è traccia delle centinaia, per non dire migliaia, di pagine che conferiscono “peso” a ogni trattato che si rispetti. Tanto meno si parla di medicina. Ci troviamo davanti a un libricino smilzo che mette il naso in faccende che ci riguardano: i retroscena della formazione universitaria dei futuri Ippocrate, la lotta dei medici per restare umani in una realtà ostile, la tragicommedia in scena nelle sale operatorie, i risvolti di una professione che è passione, missione e ossessione. Storie vere, surreali, paradossali. Quelle che “a volte
la realtà supera di gran lunga la fantasia”. Dosi massicce d’ironia, cinismo e poesia. Tinte nero-gotico e rosso-splatter. La lettura è consigliata a un pubblico capace di restare appeso al filo della tensione nervosa. Con un’avvertenza: rispettare la posologia suggerita dal medico-scrittore. Commuoversi dolcemente, ridere amaramente.
Sabato 29 agosto, ore 22.30
Chiesa di San Francesco
L’ autore conversa con Jessica Chia (La Lettura – Corriere della Sera)
Extra Time (la tua seconda persona)
di Durim Taci, Mimesis Edizioni
È un giorno qualunque, la quotidianità domestica scorre come sempre. Ma quel giorno, uscire dalla porta di casa si trasforma in un pellegrinaggio sacro: un uomo segue le tracce del figlio scomparso e scopre se stesso, il padre in divenire. Scritto in seconda persona, questo romanzo intreccia autobiografia e storia, ed è una metafora della lettura come pratica e come processo dove la vita narrata chiama in campo la tua biografia, lettore: nell’abbandono della narrazione causa-effetto, nell’uscita fuori dal tempo cronologico per abitare il tempo extra. È quel tempo che non si misura con l’orologio: è quello scandito dalle proprie emozioni, dagli affetti e dalle relazioni che rendono vitale ogni esistenza, dall’ascolto profondo che ogni vita suscita e illumina.
Sabato 29 agosto, ore 22.30
Chiesa di San Francesco
L’ autore conversa con Jessica Chia (La Lettura – Corriere della Sera)
L’Osteria del Palco – Storie gastromusicali di musicisti on the road
di Francesca Amodio, Polaris Editore
L’Osteria del palco è una raccolta di 25 interviste che celebrano i 25 anni del M.E.I. – Meeting Etichette Indipendenti –, lo storico festival di Faenza ideato da Giordano Sangiorgi che ogni
anno riunisce le più importanti produzioni discografiche indipendenti ed emergenti d’Italia. Sulla scia degli ideali di libertà ed indipendenza, nella musica così come nella vita, 25 musicisti
hanno raccontato la loro idea di arte, di musica, di cibo e di viaggio attraverso racconti sinceri, liberi e senza filtri, in cui la distanza fra persona e personaggio si è ridotta fino a scomparire,
spesso in un buon calice di rosso.
Pincio
L’Autrice conversa con Giordano Sangiorgi (Direttore di MEI- Meeting delle etichette Indipendenti) e Ivana Stjepanovic (Radio Speaker e collaboratrice MEI- Meeting delle etichette Indipendenti).. Performance live dei Meganoidi
Intelligenza artificiale: ultima chiamata. Il Sistema Italia alla prova del futuro
di Stefano Da Empoli, Egea – Università Bocconi
Di intelligenza artificiale (AI) si parla molto, eppure finora il dibattito italiano si è concentrato poco sull’impatto reale che l’insieme delle tecnologie che vanno sotto questo nome può davvero esercitare sul nostro sistema economico. Questo libro (Bocconi Editore, 18 euro, 176 pagg.) è il primo tentativo di capire quale spinta l’AI possa imprimere alla competitività del nostro Paese. La sfida più importante sarà quella di permettere al sistema produttivo nel suo complesso di adottare soluzioni avanzate, a costi accessibili e con le competenze necessarie. Nonostante l’Italia presenti un basso livello di digitalizzazione, le nostre imprese – a partire dalle PMI – possono sfruttare i potenziali vantaggi competitivi che l’AI offre loro su un piatto d’argento. Grazie a fattori inscritti nel sistema produttivo italiano, e in particolare nel made in Italy vocato all’export, che nel libro vengono passati in rassegna: l’impressionante resilienza imprenditoriale, l’elevata flessibilità interna ed esterna, un forte posizionamento nel B2B nel quale ci si attendono i principali benefici derivanti dall’AI e, infine, un accesso alle tecnologie che mai nella storia ha livellato come oggi le imprese, riducendo significativamente, almeno in alcuni ambiti, l’effetto delle economie di scala. L’occasione presentata dall’AI potrà tuttavia essere colta soltanto chiamando a una nuova responsabilità non solo le istituzioni ma anche la società civile e la rappresentanza d’impresa. A quest’ultima, in particolare, spetta il compito non solo di avanzare gli interessi dei propri
associati a Roma o Bruxelles, ma anche di accompagnare sul territorio la necessaria trasformazione organizzativa, in un nuovo partenariato tra istituzioni, ricerca, finanza e imprese.
Se il cambio di paradigma tecnologico rappresentato dall’AI appare chiaro, più complesso è calcolarne gli impatti economici e sociali, in particolare sulla crescita del PIL, sul mercato del lavoro e dunque sui cambiamenti necessari sul fronte dell’educazione e della formazione. Non si tratta tanto, spiega l’autore, “di aumentare le competenze delle persone in una particolare disciplina. Un’eccessiva specializzazione tecnica rischia infatti di essere una risposta sbagliata dal momento che le macchine sono e saranno sempre di più pressoché imbattibili sul terreno delle conoscenze specifiche e nozionistiche, potendo elaborare in pochi secondi quantità immense di dati. Paradossalmente saranno le cosiddette soft skill a essere più difficilmente rimpiazzabili da algoritmi”.
Il volume offre anche una panoramica sullo stato della corsa all’AI a livello mondiale, nella quale Usa e Cina si trovano in una posizione di netto vantaggio. “L’Europa ha tutte le risorse per recuperare il terreno ma non potrà farlo fino a quando non le metterà tutte sul tavolo, agendo in maniera coordinata”. Serve fiducia nell’Europa e l’impegno di ogni Stato, Italia in primis, che ha tutte le carte in regola per presentarsi all’appuntamento con l’AI in una posizione decisamente migliore di quanto si potrebbe pensare. Nonostante l’Italia sia in ritardo sull’adozione delle nuove tecnologie e presenti un basso livello di digitalizzazione, infatti, le nostre imprese possono sfruttare potenziali vantaggi competitivi che offrono un’occasione storica al nostro sistema produttivo.
Il libro mette a fuoco un pacchetto complessivo di policy perché non venga sprecata questa occasione e non si ripetano gli errori del passato: politiche per la formazione e la ricerca, un rinnovato sistema di welfare, il ruolo della PA (tra le proposte dell’autore quella di prevedere la nascita di un Istituto Italiano per l’Intelligenza Artificiale) e le politiche della domanda per stimolare la diffusione delle tecnologie di AI.
Domenica 30 agosto, ore 17.00
Mediateca Montanari Memo
Conversazione con
Stefano Da Empoli (Presidente i-Com Istituto per la competitività; Università della Tuscia),
Mario Mantovani (Presidente Cida Manager italiani),
Claudio Pettinari (Magnifico Rettore dell’Università di Camerino),
Paolo Dello Vicario (Ceo ByTek Marketing),
Coordina: Rosa Fioravante (Ricercatrice Università di Urbino)
I libri dell’incontro:
STEFANO DA EMPOLI, Intelligenza artificiale: ultima chiamata. Il Sistema Italia alla prova del futuro (Egea – Università Bocconi)
MARIO MANTOVANI, Il lavoro ha un futuro anzi tre. I nuovi orizzonti dell’economia (Guerini)
In collaborazione con Università di Camerino e Università della Tuscia
Il lavoro ha un futuro anzi tre. I nuovi orizzonti dell’economia
di Mario Mantovani, Guerini Add
Tre scenari di evoluzione del lavoro e dell’economia all’epoca della rivoluzione tecnologica Non si possono prevedere i terremoti, ma lo studio delle forze in campo può consentire di restringere il perimetro dell’indagine e concentrarsi sulle aree di maggiore pericolo. La trasposizione del ragionamento in ambito sociale ed economico conduce a identificare nel lavoro l’epicentro potenziale di grandi trasformazioni. I cambiamenti sociali ed economici già in atto potrebbero chiudere un’era, quella in cui il concetto contemporaneo di lavoro si è strutturato e definito e ha assunto un ruolo centrale nel modello economico, che è corretto definire capital-lavoristico. Attraverso un’originale rappresentazione concentrica del tempo, Mario Mantovani – manager che ha ricoperto importanti incarichi in società italiane internazionali, oggi ai vertici delle organizzazioni di rappresentanza della sua categoria – propone tre scenari di evoluzione del lavoro e dell’economia:
1) nel futuro immediato (entro cioè i prossimi 5 anni)
2) nel futuro dei contemporanei (che copre i prossimi 50 anni)
3) Nell’ “Era dell’Accesso”
Nel primo orizzonte pone le basi di una trasformazione normativa e organizzativa, centrata sul concetto di «lavoro organizzato», superando la distinzione tra lavoro dipendente e autonomo. Nel futuro «contemporaneo», in cui inizierà l’Era Robotica, analizza gli effetti della rivoluzione tecnologica, evidenziando i principali rischi di crisi del lavoro e delle ripercussioni sulla società, rappresentati nello scenario della “Grande Segregazione” tra organizzazioni umane e cibernetiche. Da un lato un mondo guidato dalle Intelligenze Artificiali, dall’altro un piano direzionale, al quale tuttavia non si accede più dal basso… Una crisi potenziale, generata principalmente da squilibri territoriali più accentuati, destinata ad aprire il terzo scenario del futuro, rappresentato dalla cosiddetta Era dell’Accesso, in cui nuovi modelli economici potrebbero prendere il posto di quelli attuali.
Mediateca Montanari Memo
Conversazione con
Stefano Da Empoli (Presidente i-Com Istituto per la competitività; Università della Tuscia),
Mario Mantovani (Presidente Cida Manager italiani),
Claudio Pettinari (Magnifico Rettore dell’Università di Camerino),
Paolo Dello Vicario (Ceo ByTek Marketing),
Coordina: Rosa Fioravante (Ricercatrice Università di Urbino)
I libri dell’incontro:
STEFANO DA EMPOLI, Intelligenza artificiale: ultima chiamata. Il Sistema Italia alla prova del futuro (Egea – Università Bocconi)
MARIO MANTOVANI, Il lavoro ha un futuro anzi tre. I nuovi orizzonti dell’economia (Guerini)
In collaborazione con Università di Camerino e Università della Tuscia
Ninna. Il piccolo riccio con un grande cuore
di Claudia Fachinetti, Piemme – Il Battello a Vapore
Francesco è arrabbiato. Anzi, arrabbiatissimo, tanto che ha indetto uno sciopero della parola! I suoi genitori hanno deciso di separarsi e ora gli tocca lasciare la sua amata Torino per andare a vivere con la mamma e la sorellina a Novello, un paesino sperduto tra le vigne e le colline. Ma l’incontro con Massimo, un veterinario spilungone dall’aria un po’ stralunata, e con Ninna, il cucciolo di riccio che lui sta curando, gli cambierà la vita. Grazie al nuovo amico e alla minuscola creaturina, Francesco imparerà a liberare le emozioni e a guardare alla vita con occhi nuovi.
Domenica 30 agosto, ore 18.00
Mediateca Montanari Memo
L’Autrice conversa con Valeria Patregnani (Direttrice Sistema Bibliotecario Fano)
Sogni di un disegnatore di fiori di ciliegio
di Tiziano Fratus, Aboca Edizioni
Il bosco ospita alberi, animali, muschi, ruscelli. Ma anche uomini: gli uomini che lo attraversano, che vengono a prelevare qualcosa, gli uomini che vi si immergono per
pregare o purificarsi, nonché gli uomini che quel bosco hanno accudito o abbandonato. In un bosco esistono eventi manifesti ed eventi taciuti, agiscono forze maestose visibili e altrettante brutalità invisibili, proprio come nelle persone, nelle quali si almanaccano piccoli e meno piccoli segreti che si de
sidera tenere nascosti. Da queste suggestioni nascono i testi che compongono la nuova opera polifonica di Tiziano Fratus, fatta di versi e prose, istantanee scattate tra i giardini e i boschi d’Italia, meditazioni scritte sotto i ciliegi in fiore, protagonisti del paesaggio per una manciata di giorni all’anno. Pagine dedicate a quel sentimento che l’autore chiama dendro-sofia, da dendron (albero) e sophia (conoscenza, esperienza, saggezza). Si chiede Fratus: come mai l’uomo, in tutte le epoche della Storia, ha sempre sentito l’esigenza di tornare, presto o tardi, alle foreste, alla natura? In parte per dimenticare le città e le vite che oggi conduciamo in maniera forzata, per ritrovare la pace. E dove, se non in un bosco, l’esperienza può raggiungere l’apice della sua autenticità? Il bosco non è un agglomerato di alberi e arbusti, è qualcosa di più complesso, di misterioso, di sacro, ci riporta costantemente all’infanzia, in parte reale e ricordata, in parte immaginata, reclama unità a qualcosa di intangibile che vive sepolto dentro di noi. Sogni di un disegnatore di fiori di ciliegio è un caleidoscopio di anime e voci, è l’espressione della forza sovrana della natura che sempre lotta per rigenerarsi, che sempre spinge per realizzare, a canto spiegato, una nuova fondazione del mondo.
Domenica 30 agosto, ore 18.00
Chiesa di San Francesco
L’Autore conversa con Antonio Riccardi (Poeta, Direttore editoriale Aboca Edizioni)
Revoluzione
di Giovanni Allevi, Solferino
Le mani che si bloccano sulla tastiera di un pianoforte si rifiutano di suonare, durante un concerto in Giappone. Una crisi di ansia, una contrattura di ogni muscolo, persino quelli della creatività. Che succede? Per venirne a capo, il protagonista di questo libro si rifugia in una casa di campagna. Solo, circondato da una natura brulla, tenta di sintonizzare di nuovo mente e corpo, per riprendere a comporre e suonare, ma gli incubi lo perseguitano e l’incertezza aumenta. Finché un giorno, nel silenzio di una radura, una voce lo prega: «Accudiscimi». Ed è l’inizio dell’amicizia tra lui e Maddalena, un «guru» che si manifesta dapprima come disincarnata voce filosofica e poi in una forma quanto mai inaspettata. Prendersi cura di questo «altro da sé» sarà il modo per rimettere ordine nel proprio universo interiore, arrivando a capire che la sua ansia è quella dell’innovazione, il fardello di chi decide di infrangere gli schemi e si sente esposto, privo di appoggi. Ma proprio dalla vulnerabilità e dall’imperfezione scaturisce il gesto artistico: uno slancio di compensazione, di superamento della nostra condizione di mortalità. Questo racconto filosofico di Giovanni Allevi, intriso di musica e bellezza, tra rigore analitico e volo d’immaginazione, intraprende una profonda ricognizione dell’ansia comune a tutti noi, la paura di cambiare. Perché è così difficile uscire da situazioni che ci rendono infelici? Da dove attingere la forza per rompere lo status quo? Le risposte possono essere molto diverse da ciò che il senso comune vorrebbe. Ma è solo abbracciando l’inatteso che possiamo abbracciare il futuro.
Domenica 30 agosto, ore 19.00
Piazza XX Settembre.
L’autore conversa Con Massimo Sideri (Corriere della Sera)
L’insaziabile
di Michele Petrucci, Coconino Press
Anno 1788: il giovane contadino Tarrare, un ragazzo dall’appetito abnorme, arriva a Parigi. La città è in preda a carestie e fame: la sofferenza e la rabbia del popolo esplodono in rivolte che porteranno l’anno successivo alla presa della Bastiglia e alla caduta della monarchia. Ma al fragile e ingenuo Tarrare tutto questo interessa poco. La sua ossessione è il bisogno continuo di riempirsi lo stomaco ingurgitando qualsiasi cosa: anche animali vivi e oggetti, se manca il cibo. Cacciato di casa dalla sua famiglia, ora si esibisce per le strade come fenomeno da baraccone, insieme a una compagnia di ciarlatani: tra loro il nerboruto Vincent, un ex schiavo di Santo Domingo, e la graziosa Clarisse, della quale Tarrare si innamora. Si arruolerà poi nell’esercito rivoluzionario, dove il suo caso attira l’attenzione dei medici e diventa oggetto di sbalorditi resoconti clinici come la Memoria sulla polifagia del dottor Baron Percy. Ma nessuno riesce a curare la sua fame inesauribile. Tarrare si ritroverà così a vagabondare per le campagne francesi, e a unirsi suo malgrado a bande di ladri e briganti. Finché, gravemente malato, torna a Parigi per cercare di ritrovare Clarisse…
Basandosi su cronache e documenti scientifici di fine Settecento, Michele Petrucci crea un graphic novel avvincente e commovente: tra richiami a film come Freaks e Barry Lyndon, dalle sue suggestive tavole ad acquerello emerge il ritratto di un personaggio enigmatico e dolente che sembra aver incarnato gli appetiti e le inquietudini di un’intera epoca.
Pincio
L’Autore conversa con Alessio Trabacchini (Critico di Fumetti)
Antica Madre
di Valerio Massimo Manfredi, Mondadori
Numidia, 62 d.C. Una carovana avanza nella steppa, scortata da un drappello di soldati agli ordini del centurione di prima linea Furio Voreno. Sui carri, leoni, ghepardi, scimmie appena catturati e destinati a battersi nelle venationes, i rischiosissimi giochi che precedevano i duelli fra gladiatori nelle arene della Roma imperiale. La preda più preziosa e temuta, però, viaggia sull’ultimo
convoglio: è una giovane, splendida donna con la pelle color dell’ebano, fiera e selvatica come un leopardo… e altrettanto letale. Voreno ne rimane all’istante affascinato, ma non è il solo. Appena
giunta nell’Urbe, le voci che presto si diffondono sulla sua incredibile forza e sulla sua belluina agilità accendono l’interesse e il desiderio dell’imperatore Nerone, uomo vizioso e corrotto al quale
nulla può essere negato. Per sottrarla al suo destino di attrazione del popolo nei combattimenti contro le bestie feroci e toglierla dall’arena, dove prima o poi sarebbe andata incontro alla morte, Voreno ottiene il permesso di portarla con sé come guida nella memorabile impresa che è sul punto di intraprendere: una spedizione ben oltre i limiti del mondo conosciuto, alla ricerca delle sorgenti del Nilo che finora nessuno ha mai trovato. Spedizione voluta dallo stesso imperatore – su suggerimento del suo illustre consigliere, il filosofo Seneca – non solo perché spera di ricavarne grande e imperitura gloria, ma anche perché spera di allargare i confini delle terre conosciute ed estendere così i domini di Roma. E sarà proprio nel corso di questa incredibile avventura, fra monti e vulcani, piante lussureggianti e animali mai visti, che Varea – cioè “solitaria”, come rivela di chiamarsi la donna – svelerà il proprio insospettabile segreto. Dosando con la consueta maestria accuratezza storica e capacità affabulatoria, in Antica Madre Valerio Massimo Manfredi ci consegna l’affresco di un’epoca – l’inquieta età neroniana – percorsa da cruciali lacerazioni, e ci regala il vivido ritratto di una donna ribelle, una protagonista indimenticabile destinata a scolpirsi nel cuore di ogni lettore.
Domenica 30 agosto, ore 21.00
Piazza XX Settembre
La paranza dei buonisti. Manuale di sopravvivenza per il ventennio sovranista
di Il Terzo Segreto di Satira, Longanesi
Celebri per i loro video satirici di costume e attualità, i ragazzi del Terzo Segreto di Satira, collettivo nato sul web e poi approdato dappertutto, delineano le indispensabili strategie salvavita per chi si sente non propriamente a suo agio nell’Italia dei nostri giorni: populista, sovranista e un po’ fascista. Nell’era dell’odio, della comunicazione in 140 caratteri, degli slogan urlati e del “chiudiamo i porti”, le persone comuni dai toni pacati, bollate come “buoniste” e accusate di essere soltanto dei “radical chic”, possono fare solo due cose: sopravvivere e mimetizzarsi. Così la pensano gli autori del Terzo Segreto di Satira che, giocando con i toni della satira politica, propongono un manuale di istruzioni per cavarsela in questa epoca arrabbiata. Il libro contiene storie esemplari da cui si può prendere ispirazione, strategie da interiorizzare e test interattivi per mettere alla prova le effettive probabilità di sopravvivenza nel prossimo ventennio. Un futuro prossimo in cui i buonisti avranno vita breve, a meno che non si impari qualche trucchetto per salvarsi. Importante è rimanere in attesa che arrivi un leader in grado di rappresentare una valida
alternativa o tenere duro e cercare il più possibile di adattarsi a questo mondo sconosciuto, dove una sola parola sbagliata potrebbe far saltare la nostra copertura. Il tutto al grido di “Dimentica ciò che sei e diventa ciò che serve”. Ma stando sempre attenti a “non sopravvivere troppo” perché, a un certo punto, bisognerà impegnarsi e cambiare rotta.
Pincio
Introduzione di Ivana Stjepanovic (Radio Speaker e collaboratrice MEI- Meeting delle etichette Indipendenti)