Il giudice minorile, ora in pensione, Melita Cavallo si racconta a Passaggi Festival in occasione dell’uscita del suo ultimo libro Si fa presto a dire famiglia 

 

Famiglie monoparentali, famiglie ricomposte, famiglie omosessuali, famiglie atipiche: queste sono le ‘nuove’ tipologie di famiglia che hanno affiancato quella cosiddetta tradizionale. Il cambiamento sociale che ha coinvolto le famiglie e i legami affettivi in genere è profondo e irreversibile ed è necessario che tutti ne tengano conto, in particolar modo «coloro che hanno un ruolo educativo nei confronti di bambini e ragazzi». Questo è il punto di partenza per un’ampia e articolata riflessione che Melita Cavallo vuole incoraggiare i lettori a fare, attraverso il racconto e l’analisi di 15 storie vere ed esemplari. I protagonisti delle storie prese in esame dall’autrice rappresentano la sua vita da Giudice, che si è svolta principalmente nei Tribunali di Roma, Milano e Napoli; oggi è anche Presidente del Tribunale per i minorenni di Roma e ha ricevuto alti riconoscimenti per la sua dedizione e il suo impegno in campo minorile. Melita Cavallo è una donna, prima ancora di essere un giudice, dotata di una sensibilità e una professionalità rare, che le hanno permesso di essere sempre fedele alla sua etica professionale, ma senza distogliere l’attenzione da quelle che sono le vere necessità di bambini e ragazzi in difficoltà. In questa sua raccolta di testimonianze Si fa presto a dire famiglia, l’autrice analizza alcune delle situazione più tipiche e ricorrenti nel suo lavoro: Remo e Katia, figli di una madre distaccata e anaffettiva; Lira che, a 8 anni, si trova a confrontarsi con l’amore omosessuale del padre; Lina, madre adottiva ricerca disperatamente i genitori biologici del figlio ormai diciottenne; Flora e Rosa, due anziane signore che decidono di accudire una bambina appena nata; Lucia, vittima di abusi da parte del compagno della madre, e Luca, figlio di una coppia omogenitoriale.

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[no_blockquote text=”Melita Cavallo è una donna, prima ancora di essere un giudice, dotata di una sensibilità e una professionalità rare, qualità che le hanno permesso di essere sempre fedele alla sua etica professionale e di non distogliere l’attenzione dalle vere necessità di bambini e ragazzi in difficoltà” text_color=”gray” title_tag=”h3″ width=”” line_height=”” background_color=”” border_color=”” show_quote_icon=”yes” quote_icon_color=”red” quote_icon_size=””]

Queste sono alcune delle vite che hanno incrociato quella del giudice Cavallo e che portano alla luce problematiche ormai diffuse e in parte anche ignorate. In questo contesto, l’attenzione dell’autrice si rivolge anche e soprattutto alla sfera emotiva ed educativa dei bambini e dei ragazzi coinvolti in situazioni così complesse. Troppo spesso accade che i bambini si trovino nel mezzo di una interminabile e deleteria faida genitoriale, in cui vengono chiamati a esprimere una preferenza per uno dei due genitori, pur non essendo ovviamente nella posizione giusta per farlo, non di rado attraverso l’escamotage della denuncia per abusi da parte di un genitore nei confronti dell’altro. Accade anche che un bambino nato da una coppia con un genitore straniero si trovi in bilico tra le due culture dei suoi genitori: in questi casi può capitare che il padre o la madre, pur vivendo in Italia, non voglia che suo figlio si adatti alla cultura italiana, cercando in tutti i modi di imporgli la propria, causando ovviamente problemi di integrazione per il bambino e conflitti violenti. Anche la diffusione di droga e alcol è un fenomeno che coinvolge molte realtà familiari, dai genitori ai ragazzi, fin da giovanissimi, cresciuti in ambienti in cui pasticche e alcolici sono il pane quotidiano.

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[no_blockquote text=”Il ruolo fondamentale non è giocato solo dai Servizi socio-sanitari, bensì dall’attenzione in primis dei genitori, ma anche di tutti coloro che accompagnano il bambino sin dalla tenera età” text_color=”gray” title_tag=”h3″ width=”” line_height=”” background_color=”” border_color=”” show_quote_icon=”yes” quote_icon_color=”red” quote_icon_size=””]

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In una realtà come quella descritta e vissuta dall’autrice, che è ormai la realtà che tutti viviamo, non è difficile individuare una grave e radicata incertezza, nonché mancanza di orientamento, da parte della popolazione giovanile, fragile e ormai anche poco sognatrice. Qui si inserisce la riflessione di Melita Cavallo, che sottolinea «che la risposta alla patologia familiare va ricercata in una più attenta ed efficace strategia di prevenzione», nell’ambito della quale il ruolo fondamentale non è giocato solo dai Servizi socio-sanitari, bensì dall’attenzione in primis dei genitori, ma anche di tutti coloro che accompagnano il bambino sin dalla tenera età, dalle maestre dell’asilo al pediatra, dai parenti ai vicini di casa. In ogni caso, in un quadro apparentemente buio, è bene ricordare che le famiglie sane e capaci di donare amore e cura ai propri figli sono ancora la maggioranza: «nei parchi, nelle spiagge, negli aeroporti, davanti alle scuole vediamo madri affettuose e padri premurosi verso figli che appaiono sereni e gioiosi».

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L’autrice

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Melita Cavallo, dallo scorso dicembre in pensione, ha lavorato come giudice minorile a Milano, Napoli e Roma, città dove ha presieduto il Tribunale per i Minorenni. È stata presidente della Commissione per le Adozioni Internazionali, dell’Associazione Italiana dei Magistrati per i Minorenni e la Famiglia, di GEMME Italia (Groupement Européen des Magistrats pour la Médiation) e ha guidato il Dipartimento per la Giustizia Minorile. Nel 1995 è stata insignita del Prix Femmes d’Europe dal Parlamento Europeo e, nel 2012, ha ricevuto la Légion d’Honneur dal Presidente della Repubblica francese.

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Save the Date:

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Domenica 26 giugno, 18:00 – 19:00, Piazza XX Settembre. Presentazione del libro di Melita Cavallo “Si fa presto a dire famiglia” (Laterza). L’autrice conversa con Vladimir Luxuria (Attivista diritti civili), Francesca Puglisi (Parlamentare) e Maria Novella De Luca (la Repubblica).

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Per consultare l’elenco (con descrizione) dei libri che verranno presentati domenica 26 giugno, cliccare qui.


Articolo di Alice Ducci

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