[vc_row][vc_column width=”1/1″][vc_empty_space height=”32px” image_repeat=”no-repeat”][vc_text_separator title=”I libri di sabato 25 giugno” text_in_box=”yes” text_position=”center” box_border_style=”solid” line_border_style=”solid” line_dots=”no” title_color=”#dd3333″][vc_empty_space height=”32px” image_repeat=”no-repeat”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/3″][vc_empty_space height=”32px” background_image=”” image_repeat=”no-repeat”][vc_single_image image=”54227″ alignment=”center” style=”vc_box_border” border_color=”grey” img_link_large=”yes” img_link_target=”_self” img_size=”medium”][vc_empty_space height=”32px” image_repeat=”no-repeat”][vc_column_text]
Oscar Farinetti (cur.), Migliorare si può – 300 consigli dai migliori
«È tempo di tornare a migliorare, ma come si fa? La nostra risposta è semplice: ascoltiamo i migliori. Sì, perché in qualsiasi epoca, anche la più oscura, di migliori ce ne sono sempre. Ascoltiamoli, parliamo con loro, facciamo domande. I migliori ci aiuteranno a cambiare, a riprendere il percorso verso il miglioramento. È un contagio: i valori positivi sono contagiosi quanto quelli negativi»: partendo da questa convinzione, Oscar Farinetti cura un’antologia di brani estrapolati da più ampi interventi tenuti da quelle personalità notevoli a cui il fondatore di Eataly invita i lettori a ispirarsi. Trecento e più consigli da parte dei migliori come fortino di esempi per ripartire e ricostruire un paese spesso avvelenato da un paralizzante senso d’impotenza.
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Oscar Farinetti (cur.), Migliorare si può – 300 consigli dai migliori.
Mondadori Electa; novembre 2015.
Pagine 255; 14, 90 euro.
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Ore 18.00 – 19.00, Piazza XX Settembre, Palco centrale. L’autore conversa con Maurizio Martina (Ministro Politiche Agricole), Adriano Turrini (Presidente Coop Alleanza 3.0), Lorenzo Salvia (Corriere della Sera).
[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_empty_space height=”32px” background_image=”” image_repeat=”no-repeat”][vc_single_image image=”54230″ alignment=”center” style=”vc_box_border” border_color=”grey” img_link_large=”yes” img_link_target=”_self” img_size=”medium”][vc_empty_space height=”32px” image_repeat=”no-repeat”][vc_column_text]
Emanuele Macaluso, La politica che non c’è
Emanuele Macaluso, sindacalista, giornalista (ha diretto L’Unità dal 1982 al 1986 e, fino al 2011, Il Riformista) e dirigente del Pci, a novantadue anni, ci sorprende ancora per la sua penna graffiante e risolutamente personale, esplorando con inesauribile urgenza comunicativa ambiti in cui non ci aspetteremmo mai di trovarlo: in questo testo che raccoglie, dopo previa e accurata selezione, contributi già pubblicati sulla sua pagina Facebook EM.MA in corsivo, Macaluso dice la sua sugli argomenti più vari. Tra le questioni di rigorosa attualità affrontate, la situazione italiana e quella europea, lo scenario internazionale, la crisi del Pd, gli strascichi della questione meridionale, il senso ultimo della parabola del partito comunista italiano, i diritti civili, l’impegno pedagogico di Gianni Rodari, il successo di Checco Zalone, la figura di Pietro Ingrao, il futuro dei giovani. In questo zibaldone contemporaneo di pensieri miscellanei, con la voglia inesausta di offrire spunti e creare riflessione, Macaluso interroga e s’interroga, di una sola cosa sentendosi sempre sicuro: che la politica, quella vera e nobile, si sia in qualche modo estinta e che, senza l’esercizio quotidiano di quella politica con la P maiuscola, non siano, però, possibili né la civiltà né il cambiamento.
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Emanuele Macaluso, La politica che non c’è.
Castelvecchi; aprile 2016 (collana RX).
Pagine 192; 15 euro.
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Ore 19.00–20.00, Piazza XX Settembre, Palco centrale. L’autore conversa con Gaia Tortora (La7).
[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_empty_space height=”32px” image_repeat=”no-repeat”][vc_single_image image=”54427″ alignment=”center” style=”vc_box_border” border_color=”grey” img_link_large=”yes” img_link_target=”_blank” img_size=”medium”][vc_empty_space height=”32px” image_repeat=”no-repeat”][vc_column_text]
Roberto Arditti, Maurizio Martina, Da Expo all’Italia. Dal progetto al successo. Una sfida vinta insieme
Cronologia sentimentale di un progetto di successo: la genesi di una scommessa vinta, quella dell’Expo, attraverso le parole dei protagonisti, le personalità di rilievo che ci han creduto fin dal primo giorno, vedendosi ricompensati della loro lungimiranza. Le fasi alterne di una lunga sfida, dall’entusiasmo iniziale allo sconforto di metà percorso, durante i momenti difficili delle inchieste, fino al successo di un evento che ha raggiunto tutti gli obiettivi d’affluenza e consenso popolare. Tra i contributi anche quelli di Letizia Moratti, Romano Prodi, Mario Monti, Enrico Letta, Aldo Bonomi, Marta Dassù, Giuseppe Sala, Angelo Scola, Emma Bonino, Samantha Cristoforetti, Massimo Bottura, e uno sguardo alle proiezioni dell’Expo nel futuro prossimo del nostro paese.
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Roberto Arditti, Maurizio Martina, Da Expo all’Italia. Dal progetto al successo. Una sfida vinta insieme.
Marsilio; gennaio 2016 (collana Nodi)
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Ore 18.00- 19.00, Piazza XX Settembre, Palco centrale. L’autore conversa con Oscar Farinetti, Adriano Turrini (Presidente Coop Alleanza 3.0), Lorenzo Salvia (Corriere della Sera).
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Lorena Fiorini, Il grande libro del pane. Più di 250 ricette tradizionali e sfiziose per un classico della cucina italiana
Cercare la felicità possibile significa anche tornare all’essenza, semplificare, recuperare un senso primigenio per la vita e le sue soddisfazioni quotidiane. Lorena Fiorini applica questo principio alla cucina e nel suo libro riporta al centro la magia elementare del pane: con tre ingredienti – acqua, farina e lievito – si può preparare un alimento sorprendente, aperto a infinite variazione e a infiniti utilizzi: artigianalità e fantasia, sapienza antica e tecniche moderne, conservazione e gusto per la contaminazione si fondono in questo volume prezioso che offre un compendio di tutto ciò che sul pane dobbiamo sapere per rifondare la nostra cucina sul dialogo tra materia prima e patrimonio gastronomico, tradizione e sperimentazione.
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Lorena Fiorini, Il grande libro del pane. Più di 250 ricette tradizionali e sfiziose per un classico della cucina italiana.
Newton Compton; gennaio 2016 (collana Manuali Economici di Cucina).
Pagine 352; 4, 90 euro.
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Ore 20.00-21.15, Piazza XX Settembre (Caffè Aurora). L’autrice conversa con Alfredo Antonaros.
[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/4″][vc_single_image image=”54233″ alignment=”center” style=”vc_box_border” border_color=”grey” img_link_large=”yes” img_link_target=”_self” img_size=”medium”][vc_empty_space height=”32px” image_repeat=”no-repeat”][vc_column_text]
Nando dalla Chiesa, Passaggio a Nord – La colonizzazione mafiosa
Il fenomeno mafioso che la percezione collettiva tende ancora a identificare con la sola parte meridionale del paese, è in realtà oramai una presenza radicata anche al Nord, che da tempo non è più baluardo di giustizia e legalità. Nando dalla Chiesa, giornalista per il Fatto Quotidiano e professore ordinario di Sociologia della criminalità all’Università degli Studi di Milano, parte dal presupposto che la storiografia nazionale ha ignorato, rimosso consciamente, la genesi della colonizzazione mafiosa nel Nord del paese, restando arroccata al santino granitico della dicotomia tra Settentrione e Meridione dove il primo è impermeabile alle organizzazione criminali, mentre il secondo ne è senza posa assediato. «La mafia fa parte integrante della storia d’Italia. Vi ha messo lunghe e larghe radici. Ma la storia lontana e recente d’Italia viene scritta ignorando la sua esistenza. Come se la mafia non l’avesse attraversata dalla nascita del Regno unitario fino a oggi», osserva dalla Chiesa in questo saggio che intende, dunque, procedere alla demistificazione di molti luoghi comuni sul nostro paese e riscrivere, senza tabù, gli ultimi decenni della storia civile d’Italia.
[/vc_column_text][vc_empty_space height=”32px” image_repeat=”no-repeat”][vc_column_text]Nando dalla Chiesa, Passaggio a Nord – La colonizzazione mafiosa.
EGA-Edizioni Gruppo Abele; febbraio 2016.
Pagine 272; 16 euro.[/vc_column_text][vc_empty_space height=”32px” image_repeat=”no-repeat”][vc_column_text]
Ore 21.15 – 22.15, Piazza XX Settembre, Palco centrale.
[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/4″][vc_single_image image=”54234″ alignment=”center” style=”vc_box_border” border_color=”grey” img_link_large=”yes” img_link_target=”_self” img_size=”medium”][vc_empty_space height=”32px” image_repeat=”no-repeat”][vc_column_text]
Salvatore Striano, La tempesta di Sasà
La tempesta di Shakespeare è un dramma romanzesco che il Bardo scrisse nei suoi ultimi anni di carriera e che parla di naufragio (fisico, emotivo, spirituale) e rinascita. Ed è proprio di una rinascita che racconta questo memoriale toccante sul valore salvifico della letteratura: è la storia di Salvatore Striano che, appena adolescente, si ritrovò a capo di una banda di ragazzini terribili conosciuti con il nome di Teste matte, familiari alla droga e all’uso delle armi, abituati ad esercitare la violenza per sopravvivere, loro per primi, in un ambiente impregnato di violenza, avvelenato dalle prepotenze camorristiche, da cecità e ignoranza diffuse. Per lui furono anni randagi che si conclusero con il più triste degli epiloghi: non ancora trentenne, Salvatore-Sasà venne incarcerato, prima nella galera infernale di Valdemoro (Madrid) e poi a Rebibbia. Ma quella che può sembrare un destino di perdizione e di disperazione si trasforma, grazie alla letteratura, in una parabola di salvezza e di riscatto: oggi Salvatore è un attore stimato che mette la sua arte a servizio del proprio desiderio di vivere e non lasciarsi vivere, di scrivere ogni giorno la propria storia, proiettato in un futuro che prima sembrava ineluttabilmente segnato e che ora gli appare come denso di promesse.
[/vc_column_text][vc_empty_space height=”32px” image_repeat=”no-repeat”][vc_column_text]Salvatore Striano, La tempesta di Sasà.
Chiare Lettere; aprile 2016 (collana Reverse).
Pagine 224; 16 euro.[/vc_column_text][vc_empty_space height=”32px” image_repeat=”no-repeat”][vc_column_text]
Ore 22.15 – 23.15, Chiesa di San Francesco.
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Antonio Padellaro, Il Fatto Personale – Giornali rimorsi vendette
Il grande giornalista Antonio Padellaro, prima notista parlamentare del Corriere della Sera, poi vice-direttore dell’Espresso e direttore dell’Unità, infine, fondatore de Il Fatto Quotidiano, si racconta in un’autobiografia attraversata da una vena ironica e per nulla autoindulgente («Berlusconi devo riconoscere che in fondo lei ha fatto la fortuna dei suoi amici ma anche dei suoi nemici. Sottinteso, anche la mia»), ripercorrendo, parallelamente ai suoi anni di militanza giornalistica, anche la storia recente del nostro paese, dall’omicidio di Pasolini allo scandalo P2, senza dimenticare Tangentopoli. Nonostante le inevitabili ferite (i dissapori con il partito democratico cui Padellaro fu spesso inviso), l’autore conserva del giornalismo una concezione nobile, addirittura romantica, la stessa che aveva quando da ragazzo «a bordo di una fiammante Alfa percorre al tramonto le strade della Maremma che portano al mare. L’indomani, sulla terza pagina del Corriere uscirà, per la prima volta, un suo articolo. Dai finestrini aperti sulla sera respira il tiepido profumo del successo».
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Antonio Padellaro, Il Fatto Personale – Giornali rimorsi vendette. PaperFIRST; maggio 2016.
Pagine 176; 12 euro.
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Ore 22.15 – 23.15, Piazza XX Settembre, Palco centrale.
L’autore conversa con Giorgio Santelli (RaiNews24)
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I libri saranno in vendita nella Libreria Coop del Festival
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