[vc_row][vc_column width=”1/1″][vc_empty_space height=”32px” image_repeat=”no-repeat”][vc_text_separator title=”I libri di venerdì 24 giugno” text_in_box=”yes” text_position=”center” box_border_style=”solid” line_border_style=”solid” line_dots=”no” title_color=”#dd3333″][vc_empty_space height=”32px” image_repeat=”no-repeat”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”54431″ alignment=”center” border_color=”grey” img_link_large=”yes” img_link_target=”_blank” img_size=”medium” style=”vc_box_border”][vc_empty_space height=”32px” image_repeat=”no-repeat”][vc_column_text]
Massimo Franco, L’assedio
Il giornalista Massimo Franco, notista e commentatore politico del Corriere della Sera, saggista di fama e collaboratore di Otto e mezzo, parte da una parola: assedio. E si chiede se sia corretto considerare i massicci fenomeni migratori degli ultimi due anni da Siria, Iraq, Africa subsahariana e Maghreb in Europa come un assedio. Si tratta di assedio o di sindrome d’assedio? In che misura l’Europa sta cercando di eludere un cambiamento epocale e che si stima strutturale (gli studiosi assicurano che l’immigrazione riguarderà il Vecchio Continente per almeno i prossimi vent’anni) rifugiandosi nella facile consolazione dei capri espiatori, dei populismi e delle derive xenofobe? L’Europa e, conseguentemente, l’eurocentrismo sono realtà concettuali da rifondare per riappropriarsi di un’identità che, per eccesso apologetico, finirà per smarrirsi: il ripiegamento entro i propri confini, l’oltranzismo sciovinista, le barricate anti-migranti non sono una soluzione efficace, ma un palliativo, un filtro anodino che pretende di immunizzare non dalla malattia ma dal suo sintomo più vistoso: partendo da questa considerazione e adottandola come focus principale, l’autore riflette sui nodi fondamentali del nostro presente, smantellando le false credenze e le mistificazioni politiche e mediatiche per prepare il terreno ad un’analisi intellettuale che sacrifica il bisogno di rassicurazione sull’altare della razionalità e del buonsenso, restituendo, così, il giusto battito al polso del reale.
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Massimo Franco, L’assedio. Come l’immigrazione ta cambiando il volto dell’Europa e la nostra vita quotidiana.
Mondadori; marzo 2016 (collana Frecce).
Pagine 176; 18, 50 euro.
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Ore 22.15 – 23.15, Piazza XX Settembre, Palco centrale. L’autore conversa con Bruno Manfellotto (L’Espresso)
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Gherardo Colombo, Lettera a un figlio su mani pulite
Gherardo Colombo è, nella memoria collettiva, una figura iconica di quella lotta alla corruzione che tutti conosciamo con il nome di Mani Pulite, l’inchiesta che nel 1992 portò all’arresto, tra gli altri, di Mario Chiesa. L’interesse nei confronti di questa pagina tormentata della nostra storia più recente si è riacceso proprio negli ultimi tempi, come testimonia, ad esempio, la scelta di Wildside di produrre una serie tv dal titolo 1992 (andata in onda su Sky e La7) che, sovrapponendo al dato reale le vicende di personaggi in parte fittizi, ma sempre verosimili, ricostruisce il clima opprimente di quegli anni schiacciati dalla compulsione all’illegalità. In Lettera a un figlio su mani pulite, il magistrato, raccontando dal punto di vista privilegiato del protagonista ciò che avvenne, abbraccia un’istanza di chiarezza divulgativa, assecondando, così, l’intenzione precisa di consentire a tutti di accedere alla verità di una stagione che fu in grado di provocare un trapasso epocale: il suo obiettivo è documentario e insieme morale, nella convinzione che, solo attraverso la conoscenza, è possibile recuperare un desiderio consapevole di giustizia, un alto ideale di libertà: «una società, per crescere, ha bisogno che i suoi cittadini si mettano in gioco e si impegnino a percorrere la strada, a tratti faticosa ma piena di promesse, della libertà».
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Gherardo Colombo, Lettera a un figlio su mani pulite.
Garzanti; marzo 2015 (collana Saggi).
Pagine 96; 10 euro.
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Ore 19.00 – 20.00, Piazza XX Settembre, Palco centrale. Lectio Magistralis e conferimento del Premio Passaggi 2016. Consegna Nando dalla Chiesa.
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Maria Rita Parsi, I maschi son così – Come superare i conflitti con gli uomini
Maria Rita Parsi, una delle più esperte e meritatamente celebri psicoterapeute italiane, che da anni alterna attività clinica e scrittura, raccoglie, in questo libro uscito per i tipi di Piemme, alcune testimonianze di coppie che, durante il suo lungo viaggio professionale, le è capitato di dover aiutare. La sua penna elegante e dritta al nocciolo emotivo della questione, si piega all’esigenza di capire come ristabilire una corretta relazione tra uomini e donne, osservando come spesso i rapporti siano inquinati dall’inganno, dalla manipolazione e dalla mistificazione. Secondo la Parsi, gli uomini si sentono, infatti, spesso in dovere di assumere una maschera di forza e autocontrollo che non corrisponde alla verità del loro essere intimamente fragili e spaventati. Ed è per questo che la psicoterapeuta sceglie di accompagnare per mano il suo lettore alla scoperta di come raggiungere un’accettazione pacifica dei propri limiti sulla quale, poi, rifondare relazioni finalmente appaganti e libere da doppiogiochismi: solo riconoscendo la fragilità maschile, accettandola e non considerandola più un tabù, è possibile trovare quell’equilibrio in grado di armonizzare i rapporti, che per troppo tempo si sono rivelati conflittuali, tra i due sessi.
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Maria Rita Parsi, I maschi son così – Come superare i conflitti con gli uomini.
Piemme; aprile 2016.
Pagine 176; 16, 50 euro.
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Ore 21.15 – 22.15, Piazza XX Settembre, Palco centrale. L’autrice conversa con Selvaggia Lucarelli (blogger e opinionista tv) e Simona Cangelosi (giornalista).
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Fabiola Paterniti, Tutti gli uomini del generale – La storia inedita della lotta al terrorismo
Fabiola Paterniti, giornalista professionista e autrice per la tv, costruisce un libro corale che raccorda, con grazia e nitore, le testimonianze di quanti vissero sulla propria pelle una delle stagioni più insanguinate e misconosciute della nostra storia: la lotta quotidiana, silenziosa, umile, di tutti quegli uomini che, per abnegazione professionale e specchiato senso di giustizia, stettero al fianco del generale Carlo Alberto dalla Chiesa nella sua lotta al terrorismo, durante il periodo buio degli anni di piombo. Figure spesso ignorate e talvolta ‘infangate’ da un’ondata di sospetti e dietrologie che l’autrice si preoccupa di smontare con mano ferma, il libro restituisce a questi uomini giusti il valore del loro prezioso contributo alla legalità, sempre elargito senza pretendere di ricevere gloria in cambio. All’interno del libro, inoltre, viene dato spazio alle voci di Gian Carlo Spatelli e Armando Spataro, i magistrati che collaborarono con il generale in inchieste decisive, e vengono rilette, attraverso la luce rinnovata che il passare del tempo ha loro conferito, le storiche interviste che Carlo Alberto della Chiesa concesse a Enzo Biagio e Giorgio Bocca: la statura del generale ne risulta accresciuta e più nitida nei suoi contorni di uomo al servizio del suo paese, determinato a scoprirne i misteri e a risolverne le contraddizioni.
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Fabiola Paterniti, Tutti gli uomini del generale – La storia inedita della lotta al terrorismo
Pagine 224; 16 euro.
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Ore 22.15 – 23.15, Piazza XX Settembre, Palco centrale. L’autrice conversa con Andrea Orlando (Ministro della Giustizia), Simona dalla Chiesa, Gennaro Nuvoletta (carabiniere, ex autista Generale dalla Chiesa).
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Carlo Macchi, Giulio Gambelli. L’uomo che sapeva ascoltare il vino
Giulio Gambelli, capofila di una generazione di produttori di vini toscani di pregio, rappresenta un profilo umano d’altri tempi, emblema di uno stile produttivo impermeabile alle leggi spietate del mercato e alle logiche forsennate del consumismo. Apparentemente distante dalla sensibilità contemporanea, è in realtà una figura lungimirante che ha aperto la strada all’innovazione, attraverso una lezione di rispetto dei tempi naturali e di ascolto del territorio e dei suoi ritmi, ripristinando un processo di commercializzazione più consapevole e paziente nei confronti dei cicli biologici di maturazione delle uve.
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Carlo Macchi, Giulio Gambelli. L’uomo che sapeva ascoltare il vino.
Slow Food; febbraio 2016.
Pagine 128; 14, 50 euro.
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Ore 20.00-21.15, Piazza XX Settembre. L’autore conversa con Alfredo Antonaros.
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I libri saranno in vendita nella Libreria Coop del Festival
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