Stefano Marchegiani è vice sindaco e assessore alla Cultura del comune di Fano
Passaggi Festival è l’unico festival italiano dedicato alla saggistica, con un comitato scientifico di tutto rilievo e con partecipazione di personaggi noti a livello nazionale e non solo. Che cosa significa tutto questo per la città?
Il Festival ha suscitato grande interesse nella cittadinanza sin dall’inizio, e non poteva essere diversamente, data l’altissima qualità dei partecipanti. Questa edizione si inserisce in un momento politico-culturale di grande respiro di questa nostra realtà di provincia che vuole aprirsi al mondo dopo anni “di sonno” e per far questo ha bisogno anche dei contributi di altissimo livello che il Festival della saggistica propone alla città. Peraltro, pur in momenti di crisi, il progetto si fa più ambizioso con l’ingresso di Librerie Coop e il confronto con “Pordenonelegge”, collaborazioni che danno il senso di un meccanismo che cresce, che ha riscontri e riconoscimenti anche al di fuori delle mura cittadine.
Marchegiani, quest’anno per la prima volta il Festival si svolgerà nella piazza centrale di Fano. Come giudica questa scelta degli organizzatori?
È una sfida coraggiosa, di valore simbolico, ma anche con il significato pratico di volersi misurare con una partecipazione ampia e una maggior visibilità, vista la dimensione più grande rispetto al pur bellissimo Chiostro delle Benedettine, dove si svolgeva gli scorsi anni. D’altronde quest’anno l’edizione è assolutamente speciale sul piano della qualità. Basti pensare ai due premiati, Gherardo Colombo e Corrado Augias, ma anche a tutti gli altri contributi che verranno dal mondo della filosofia, della politica, del giornalismo, ma anche dello sport e dell’enogastronomia, tutto coniugato sul tema della “felicità possibile”.
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Il tema di quest’anno è appunto la “felicità possibile”. Come declinerebbe questo tema l’Assessore alla Cultura del comune di Fano?
La felicità possibile è quella non astratta, quella che possiamo costruire con le nostre mani e con l’impegno quotidiano lavorando per la collettività, perseguendo il cosiddetto bene comune; il che significa mettere in campo in momenti così difficili delle politiche di tutela ambientale, di sostegno dei redditi, di inserimento dei giovani, ma con progetti effettivamente realizzabili e ponendosi obiettivi raggiungibili.
E come declinerebbe la “felicità possibile” l’Architetto Stefano Marchegiani?
Il pragmatismo e quindi la ricerca di obiettivi raggiungibili fanno parte del mio carattere; il lavoro di insegnante poi mi porta quotidianamente a misurarmi con la necessità di fare con ciò che si ha a disposizione, di cogliere le opportunità. E a questo proposito voglio ricordare che proprio “Passaggi” è un’opportunità da cogliere anche per tutti i ragazzi, perché mette a disposizione intelligenze, opinioni differenti, confronti di idee, ma anche tanti Laboratori per giovani di età diverse, che si svolgeranno in Centro Storico ma anche in spiaggia, letteralmente “libri vista mare”. E anche una grande opportunità per i turisti che saranno a Fano a fine giugno e potranno non solo godersi l’acqua pulita e la spiaggia, ma anche partecipare a un Laboratorio e poi verso sera ascoltare un dibattito in piazza e assaggiare qualcosa nell’area degustazioni. Senza dimenticare che per l’occasione saranno anche aperti spazi suggestivi come la Chiesa senza tetto di San Francesco, la San Galgano fanese, dove si svolgeranno letture di poesie in notturna o la Chiesa di San Pietro in Valle che ospiterà una delle mostre organizzate in occasione del Festival. Quindi “Passaggi” sarà anche un modo per raccontare capillarmente la città a chi non la conosce.
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Marchegiani, lei ha partecipato personalmente alla presentazione del Festival al Salone del Libro di Torino, insieme con il Presidente del Comitato Scientifico Nando dalla Chiesa. Questo significa che il Comune intende investire anche per il futuro in questa manifestazione?
Certamente, lo vogliamo e lo dobbiamo fare. Intanto voglio ricordare che ci siamo adoperati per far inserire questo Festival tra gli eventi culturali che la Regione Marche si impegna a finanziare in maniera strutturale, cosa che è avvenuta, e questo già dimostra che ci crediamo e vogliamo che continui a restare patrimonio di questa città. Ma gli organizzatori e il Comitato Scientifico hanno anche l’ambizione e l’obiettivo di radicarsi sempre di più nel panorama nazionale dei Festival della Letteratura e il Comune deve fare la sua parte; la mia partecipazione al Salone di Torino, prestigiosa vetrina nazionale, va in questa direzione.
Intervista di Luisella Cotti