Vladimir Luxuria, attivista per i diritti civili, discuterà, domenica 26 giugno, di coppie di fatto e stepchild adoption con la giudice Melita Cavallo, la senatrice Francesca Puglisi e la giornalista Maria Novella De Luca
Opinionista e conduttrice televisiva, ex parlamentare, ma soprattutto attivista per i diritti civili: è Vladimir Luxuria che parteciperà al Passaggi Festival di Fano domenica 26 giugno (ore 18) per la presentazione del libro “Si fa presto a dire famiglia” (Laterza), scritto dall’ex giudice e presidente del Tribunale minorile di Roma Melita Cavallo, che con le sue sentenze ha di fatto aperto le porte a tutto il dibattito e alla legge sulle uniioni civili.
Sul palco di piazza XX Settembre ci saranno anche giornalista di Repubblica Maria Novella De Luca e la senatrice Francesca Puglisi, prima firmatrice della legge 173 sulla continuità degli affetti dei bambini in affido familiare.
Il libro della Cavallo raccoglie alcune esperienze vissute in prima persona dall’ex Presidente del Tribunale dei Minori di Roma, offrendo un contributo fondamentale alla riflessione sull’evoluzione della famiglia e sulla necessità di restituire centralità alla questione pedagogica, recuperando come priorità il benessere affettivo dei più piccoli.
Vladimir Luxuria, in una recente intervista, aveva dichiarato a proposito della stepchild adoption: “Dal punto di vista culturale in Italia c’è un rifiuto soprattutto verso i due papà. D’altronde, siamo poco abituati a vedere un uomo che spinge una carrozzina in una coppia eterosessuale, cosa normale in alcuni Paesi come Danimarca o Svezia. C’è sempre l’idea che il papà si debba occupare di alcune cose e la mamma di altre. Poi vi è la grande ingerenza religiosa (…) “.
Sulla necessità di un cambiamento culturale, si era così espressa: “Si è provato a farlo con tutta la questione del ruolo di genere, cercando di insegnare che, se sei una femminuccia, non devi per forza giocare ai fornelli se vuoi invece fare l’astronauta.
Si è fatta passare però questa educazione come ideologia di gender. C’è stata una controffensiva nelle scuole da parte degli integralisti cattolici che sostengono che chi insegna queste cose contribuisca a deviare le menti dei bambini non specificando bene i ruoli maschio/femmina. Secondo me è una visione antica.
Sicuramente bisognerebbe dedicare maggiore attenzione all’educazione sessuale, spiegando bene cosa significa sessualità. È anche il miglior modo per contrastare il bullismo”.