Parsi_Coffari_Violenza_Passaggi_Festival_2018Ieri sera Maria Rita Parsi e Andrea Coffari, assieme alla giornalista Maria Novella de Luca, si sono confrontati su un tema quanto mai attuale e delicato: la violenza. Esercitata soprattutto nei confronti di bambini e donne che spesso minacciano abusi e maltrattamenti senza essere creduti. I due si dicono d’accordo sul fatto che un bambino non può mai essere scollegato dalla madre. Questo si nota già nella vita prenatale: infatti se la madre è sana, felice e desidera il bambino trasmetterà la stessa voglia di vivere al figlio. Lo stesso vale se la madre è infelice e vittima di abusi e violenze. E Coffari aggiunge che ancora per i primi otto mesi di vita il bambino non percepisce di essere un corpo estraneo rispetto alla madre.

 

Coffari, la PAS e la sua infondatezza

Un problema che riguarda la violenza sui minori oltre all’azione stessa è il fatto che in tribunale i bambini non vengono creduti. Questo perché consulenti di ufficio (psichiatri) applicano teorie false e non riconosciute nel “Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali”. Si parla della teoria di Richard Gardner, un attivista pro pedofilia che ha introdotto la PAS (sindrome da alienazione genitoriale) e i suoi criteri diagnostici. Questa teoria fa sì che nel momento in cui il bambino denuncia una violenza subita dal padre, il tribunale non lo crede sostenendo che la madre lo abbia manipolato. Coffari racconta proprio di un caso in cui, secondo PAS, due bambini siano stati affidati al padre e, una volta cresciuti, abbiano scritto una lettera al giudice che aveva emesso la sentenza chiedendogli come si era permesso di rovinargli la vita così.

La Parsi denuncia, serve formazione

Dei 20 casi di violenza che le sono capitati tra il 2017 e il 2018 la maggior parte sono avvenuti verso donne nelle mura domestiche. Questo perché la nostra società maschilista e patriarcale dice alle donne che i panni sporchi si lavano, appunto, in casa. Inoltre i tempi di denuncia sono molto lunghi e spingono le donne a rimanere zitte a meno che non ci sia di mezzo un assassino. Quello che manca a questa società è la formazione. Formazione innanzi tutto dei genitori che sempre di più abbandonano i figli a sé stessi applicando una forma di maltrattamento. Perché l’abbandono è maltrattamento, è violenza. Il nostro paese purtroppo non è un paese civile, perché se lo fosse investirebbe sulla scuola, sulla sanità, sui bambini e sulle donne. Bisogna formare anche personale che intervenga prevenendo ogni forma di violenza, perché se non si è disposti al cambiamento è inutile aiutare una famiglia dopo che si è sfasciata.

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