L’ottava edizione di Passaggi Festival si è conclusa con la cerimonia di consegna del Premio Passaggi 2020 all’editore di poesia Nicola Crocetti. Una personalità del mondo culturale e civile, editore, grecista ed ideatore della rivista mensile Poesia, con la quale ha promosso la cultura poetica a livello internazionale. A dialogare con lui, il poeta Fabrizio Lombardo e il critico Roberto Galaverni. Durante l’evento, Eugenio Fabbri Manuelli ha letto ed interpretato delle poesie tradotte dallo stesso Crocetti.
La serata evento è stata organizzata in collaborazione con La Lettura del Corriere della Sera, che dedica settimanalmente una pagina alla poesia. Per motivi di lavoro, non è riuscito ad essere presente Antonio Troiano, responsabile pagine Cultura e direttore della “Lettura”, supplemento culturale del Corriere della Sera

L’intramontabile poesia

Si dice sempre che occuparsi di poesia sia una prova di resistenza e che la poesia sia un genere prossimo a tramontare, ma Nicola Crocetti con la sua casa editrice e la sua rivista rappresenta una negazione di questi finti presagi. Con il suo lavoro non solo ha dimostrato che si può fare poesia, ma anche che la poesia non tramonterà mai. Questo genere  trova il suo spazio anche all’interno di Passaggi Festival dove annualmente si tiene la Rassegna Passaggi DiVersi, che in questa edizione è stata condensata nell’unico incontro in onore di Nicola Crocetti.

Poesia, una rivoluzione

Poesia nasce nel 1988 come rivista mensile dai caratteri rivoluzionari, che pone i volti dei poeti in copertina. La rivista è stata pubblicata per 32 anni e 4 mesi. Oggi è diventata un prodotto delle librerie, perché sia la casa editrice che la rivista sono state acquistate dal gruppo Feltrinelli, l’unico editore a non avere una collana continuativa dedicata alla poesia. La poesia a volte è considerata un genere difficile, per questo ci sono pochi lettori. A volte nemmeno i poeti, per quanto numerosi, sono lettori di poesie. Quindi la rivista nacque per ristabilire un equilibrio tra poeti e lettori di poesie e per diffondere la volontà di leggere poesia. L’approccio di Crocetti alla poesia è sempre stato volto a conservarne la magia, per restituirla il più possibile ai suoi lettori, nella consapevolezza che la poesia è comunque qualcosa di più grande di noi.

Un uomo di poesia

Il Premio conferito da Passaggi guarda all’attività di editore di Nicola Crocetti, importantissima per l’editoria contemporanea e la storia della poesia. Prima ancora di un editore Crocetti è un amante e un profondo conoscitore di poesia. È anche un traduttore di poesie, un compito non semplice per il quale è necessaria una buona conoscenza della lingua ma anche una dote poetica. I traduttori sono visti come figure secondarie, a volte anche nell’ottica del “tradurre è tradire”, ma in realtà hanno grandi capacità e responsabilità. Tradurre poesia è molto complesso perché l’italiano è una lingua poco disponibile ad avvicinarsi alla lingua d’origine di un testo, per questo chi traduce ha davvero della capacità straordinarie. Nicola Crocetti ha tradotto le poesie di Costantino Kavafis, di cui sono celebri le poesie Itaca e Termopili.

Una traversata in solitaria

Crocetti ha confessato di aver vissuto anni molto difficili e di aver compiuto una traversata in solitaria. Però questo Premio rappresenta qualcuno che, a sorpresa, dopo anni di navigazione ti attende all’approdo e ti sventola una bandiera amica. Essendo di origine greca, ricorda che quando i Greci antichi facevano l’eulogia (elogio funebre) di un defunto non dicevano quante battaglie avesse combattuto e vinto, né quante ricchezze avesse accumulato, ma se aveva passione.  Crocetti dichiara di essere stato spinto dalla passione, da quel 1988 in cui ha desiderato scrivere la rivista per eccellenza di poesia, fino ad oggi in cui ha realizzato il suo scopo. Poesia ha raggiunto infatti tirature di 50.000 copie, ha pubblicato 3.500 poeti, 65.000 poesie in 38 diverse lingue. A volte ha pubblicato poeti che sono poi stati pubblicati solo in seguito da case editrici importanti, spesso proprio grazie a Poesia. Mauro Bersani, responsabile della collana di poesia  “Bianca” di Einaudi, ha confessato di leggere la rivista per avere ispirazione sui prossimi poeti da pubblicare.

Uno sguardo aperto a tutto il mondo

La situazione dei poeti in Italia vede dei piccoli gruppi, talvolta regionali, in conflitto tra loro. Come bande armate, i poeti sono uno contro l’altro. L’intuizione della rivista Poesia è stata quella di guardare oltre il proprio cortile di casa, di spaziare nel mondo della poesia e di mettere insieme anche poeti che non avrebbero mai potuto conversare sullo stesso palco. L’occhio è sempre stato rivolto verso il mondo, altrimenti Crocetti ha confessato che avrebbe terminato ben presto il suo lavoro se si fosse concentrato solo sulla nazione italiana. La sua intenzione era quella di creare un mosaico di poesia mondiale, con tessere di ogni colore. Per questo ha pubblicato anche poesie di lingue come l’hindi, l’urdu, il neogreco che è parlato da pochissime persone.

La copertina: volti di poeti in mezzo ai potenti

La caratteristica di Poesia è di aver messo in copertina dei volti di poeti, perché spesso le persone conoscono i nomi di poeti ma non i loro volti. Crocetti lo definisce un suo “pallino”, perché passando davanti alle edicole si rendeva conto che altro non erano che campionari di volti di potenti, di politici e di belle donne. Allora con la sua rivista aveva intenzione di mettere i volti dei poeti in mezzo a quelli dei potenti, anche con il rischio di non creare delle copertine accattivanti. Riguardo a questo ha raccontato un aneddoto curioso, cioè di un poeta che lo ha chiamato riferendo di essere stato riconosciuto da dei ragazzi a Trastevere -di sera, per strada, al buio- proprio perché lo avevano visto nella copertina di Poesia e di esserne stato onorato.

La transizione da edicola a libreria

In passato la situazione delle edicole era ben diversa da oggi, dove si sta assistendo ad una progressiva chiusura. In Italia vi erano circa 40.000 edicole e questo significava averne una in ogni comune. La distribuzione di Poesia era quindi capillare: arrivava fino ai paesini più sperduti dell’Aspromonte, dove una sua collaboratrice in vacanza scoprì tre copie nella piccola edicola del paese. Crocetti è riuscito a portare la poesia dove non era mai arrivata prima. Oggi le poche edicole sopravvissute sono sature di giornali, riviste e prodotti che a volte nemmeno sanno di avere. Perciò Poesia continua la sua esperienza nelle librerie, acquistata dal gruppo Feltrinelli.
La volontà di Crocetti è stata sempre di parlare con un linguaggio semplice. Studiando negli Stati Uniti si è reso conto che è possibile parlare anche dell’argomento più specialistico in modo semplice. Quindi ha sempre raccomandato ai suoi giornalisti di scrivere in modo comprensibile per tutti. Alcuni di loro però non amano scrivere in maniera semplice perché sanno che non sarebbero visti di buon occhio dai loro collaboratori.

La serata evento si è conclusa con la consegna del Premio Passaggi Festival 2020 a coronamento della carriera dell’editore Nicola Crocetti.

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